Un famoso psichiatra, con clinica in Sud America , raccontava in una conferenza episodi di casi di schizofrenia e concludeva citandone qualcuno: si trattava in genere di persone che erano ancora nella fase antecedente…l’educazione parentale, il catechismo, la scuola e che facevano fatica ad adattarvisi. Avendo messo su di loro l’etichetta di malattia mentale grave, in genere si adottavano metodi drastici e allopatici per bloccare la manifestazione invece di integrarla.
https://www.isabelladisoragna.com/traduzioni/accogliere-il-se-frammentato/
Lo schizofrenico – come lo era all’inizio lo sciamano nelle società più vicine alla natura, quando per lui si trattava di “vivere morte e rinascita” per poter aiutare i propri simili – è semplicemente in contatto con le vere forze profonde della vita, ma se non è capito, non solo può reagire male, ma ha difficoltà ad integrarsi con la cosiddetta’’normosi’’ di cui parlava appunto lo psichiatra sud-americano.
In uno dei casi riportati, vi era una madre – col suo bambino…’’malato’’- che cercava aiuto per le sue strane tendenze inabituali. Seduto davanti a lui, in silenzio, ad un tratto il ragazzino sbottò: – Perché tieni un registratore, non lo voglio! – Il dottore stupito, rispose che non vi era nessun registratore! Finalmente poi si ricordò che in un cassetto della scrivania, c’era una borsa con dentro un registratore che però non era in funzione! Da quel momento però, cominciò a vedere e curare questi casi in modo diverso, anzi, utilizzando le loro facoltà di essere al corrente di quanto ‘’sotterraneo’’ ci poteva essere, meglio dei vari medium, guaritori extra-lucidi che si servivano di ‘’poteri occulti’’ per vantaggi propri. Era un’ennesima prova che NON vi è mai stata una vera separazione tranne che nel processo ‘’mentale’’, divisorio.
Da bambina per me non c’era una vera divisione io-altro, tutto era Dio (ora la chiamano ‘coscienza pura’), altrimenti che Dio poteva essere? Era perfetto così, (come non esistessi come individuo separato) perché poi mi raccontarono che era diverso? Non lo dicevo, ma vedevo bene se qualcuno mi mentiva, o anticipavo un evento, se una piantina che mi aveva regalato un amico, sfioriva, vedevo subito che l’amicizia era finita… tutto era naturale. Poi mi tormentarono con educazione, catechismo ecc. e così mi ammalai con problemi endocrini curati naturalmente con dosi massicce di medicine allopatiche che aggravarono la situazione fisica, ma ero ridiventata ‘normosata’ pur rimanendomi un costante bisogno di ‘uscire da un’immaginaria prigione’!!
A scuola la mia unica vera amica era una compagna, che molti anni dopo, decretarono…schizofrenica e rinchiusero in una clinica con dosi massicce di medicine antipsicotiche ecc. La rividi dopo anni e mi spaventò… sembrava un burattino ammaestrato e stra-parlava…Molti anni dopo mi telefonò, era uscita dal…’’carcere’’ e mi raccontò che era stata al porto della città in cui viveva e, avendo visto partire una grossa nave, era contenta perché sulla nave… c’era…anche lei!! Trovai difficile continuare la relazione anche a distanza e telefonicamente, ma non avevo ancora capito tutto il meccanismo implicato. Sia lei che io e chissà quanti altri non vivevamo la ‘’normosi’’ e quindi eravamo soggetti difficili da ri-educare. Vi furono alcuni che decretarono che Ma Ananda Moy era in effetti una…malata mentale! Per lei non ci fu mai separazione. O si parlava di misticismo, come di qualcosa di ”speciale.”
Questa “normosi” non si applica solo a questa situazione mentale particolare, ma all’umanità intera ed è quello che oggigiorno sfruttano i “mass-media” pagati e sottomessi a “poteri” che in realtà sono solo effetti di una divisione intellettuale, che crea paure viscerali e inconsce e quindi bisogno di controllo enorme.
S. Francesco che aveva avuto un seguito di frati, fu “santificato” per …includerlo nell’orbita ecclesiastica (come Padre Pio): troppi sostenitori di una semplice verità che metteva da parte il potere religioso vigente.
Ecco perché vi sono tanti problemi di droghe: è il bisogno di andar oltre il dualismo, di ritrovare uno stato che riunisca le separazioni mentali, dopo il lavaggio del cervello ‘’sociale’’ per poter intravedere la Realtà, ma purtroppo con mezzi debilitanti. Il peyotle e l’ayahuasca dei popoli oltre-oceano erano rituali considerati “sacri” perché (come raccontava A. Huxley) ti fanno vedere-verificare … che tutto è in realtà TE STESSO, ma con le “cerimonie appropriate” che aprono alle dimensioni vere.
Ora anche la scienza, la fisica quantistica e gli studi approfonditi sui meccanismi del sistema neuronale e anche l’astrologia transpersonale, la medicina cinese, l’omeopatia ecc. confermano questa tesi: siamo fatti di ’’vuoto’’ e tutt’al più di risonanze, tutto è il risultato di meccanismi già in atto prima di qualunque decisione e dunque di qualunque cosa, se NON la “nominiamo”. Questo fa cadere le tesi dualistiche di un IO e di ALTRO, di spazio-tempo e di un’origine… mai esistita! Non si tratta di “chiaroveggenza’’, se in un tema astrologico posso vedere già ‘’tutta la vita’’ di un individuo, o se tastando il polso di una persona s’individua il tipo di costituzione o di problemi, poiché siamo un ologramma che al concepimento – nascita contiene GIÀ tutto il gomitolo che nell’apparente spazio-tempo’’ si manifesterà a seconda delle energie in corso, che non sono ”fuori”(anche se li chiamiamo Plutone o Giove ecc.) ma in ognuno di noi e anche in tutto quello che ‘’osserviamo’’ e che si dimostra sempre nostro fedele specchio. Si tratta solo di saperne identificare il simbolo-tipo di energie particolari che risuonano in vari strati della vita, ma che poi si rivelano un’unità.
Nessun “destino o karma “solo specchi nell’apparente spazio-tempo: tutto poi accade da sé o meglio sembra apparire!
Continuiamo pure a servirci di nomi e di eventi ecc., ma possiamo ben vedere davvero che il nome è un’etichetta, (come il nostro nome o altra definizione) ma NON è la cosa e che non serve identificarsi a un corpo-mente-coscienza che è fatto di atomi…vuoti.
Siamo INFINITO SENZA-TEMPO, ma possiamo accogliere anche il… tempo e lo spazio, senza dei quali (anche se fittizi) non vi sarebbe nemmeno la possibilità di contemplare un apparente ”esterno a noi’’- che funziona solo se le nostre percezioni sono attive, anche se anch’esse illusorie.
Eppure basterebbe far ‘’parlare il …cuore’’ che tutto abbraccia, anzi È TUTTO, ma non si può…parlarne senza sminuirlo.
Qual’è più reale ?