di Isabella di Soragna
L’Infinito, ospite inatteso
È stato accolto come esistente
Ma come può venire Quello stupendo
Che mai se ne era andato?
Emily Dickinson “Bolts of melody”(New Poems-New York: Harper and Row)
-Prima che venisse questa forma, che cos’ero? Ecco cosa sono anche ora, veramente. L’Assoluto, l’Inconcepibile, sono solo parole inventate per definire il Non Manifesto Innominabile. L’eterno IO, incondizionato, non è consapevole di essere, poichè non vi è “altro.
– Jean Dunn – commento ai dialoghi di Sri Nisargadatta Maharaj
Io non sono nessuno! Tu chi sei?
Anche tu sei nessuno?
Bene allora saremo in due!
Ma non dirlo a nessuno!
Ci caccerebbero – e tu lo sai!
Che orrore – essere – Qualcuno!
Che volgarità – come una rana-
Che ripete il suo nome – tutto il mese di giugno-
A un pantano che la sta ad ammirare!(1861)
Emily Dickinson 19° secolo
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-Saggi, mi avete abbandonato
Ignoranti, vi ho abbandonato
Non essendo nè saggio nè ignorante,
ho cessato allora di ascoltarvi
la notte cala, canto con la luna chiara
l’alba spunta, danzo con le nuvole bianche
perchè dovrei interrompere la mia bocca e le mie mani,
per sedermi cerimoniosamente, mentre s’imbiancano i miei capelli?
……
Torrenti di giada, sorgente chiara,
la luna su Han Shan, luce bianca,
comprensione tacita, spirito d’origine chiaro
a contemplare il vuoto, sboccia il silenzio.
Gli uomini d’oggi cercano la via delle nubi,
la via delle nubi è oscura, nessuna traccia,
le montagne sono alte, gli abissi pericolosi,
i torrenti impetuosi,
le acque torbide. Picchi di giada davanti, dietro
nuvole bianche all’ovest, all’est,
…… volete sapere ove si trova la via delle nubi?
…La via delle nubi è il vuoto.
HAN SHAN-Anonimo eremita cinese del 7° secolo
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Essere cosciente
Essere cosciente è forse dimenticanza,
pensare sarebbe forse un sogno o un sonno
e dormire forse per un momento,
il nostro spirito riprende possesso di se stesso.
L’Io è costruito da labirinti,
io sono solo il mio essere sconosciuto.
Non so perché,
ho un’altra maniera di vedere…
Non dire nulla: sii!
Il tabaccaio.
Non sono nulla.
Non sarò mai nulla.
Non posso volere essere nulla
Detto questo, porto in me tutti i sogni del mondo.
Non sono nulla, solo una finzione…
La vita è un sogno
Quello che consideriamo vita è il sonno della vita reale, la morte di ciò che siamo davvero. I morti nascono, non muoiono. I due mondi per noi sono invertiti. Mentre crediamo di vivere, siamo morti, cominciamo a vivere quando siamo moribondi. Vi è lo stesso rapporto tra il sonno e la vita che tra quello che chiamiamo vita e ciò che chiamiamo morte. Siamo addormentati, questa vita è un sogno, non in senso metaforico ma in senso veritiero.
Fernando Pessoa – 20° secolo
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Tre poeti sconosciuti tra di loro, in ambienti diversi, in epoche diverse, in continenti diversi, ossia Stati Uniti, Cina, Portogallo: lo stesso sentire, le stesse parole che poi sbiadiscono, volano via, ma allo stesso tempo polverizzano tutta la solidità di ciò che consideriamo concreto – cementato da una memoria spesso labile – lasciando tuttavia brillare la realtà senza nome, senza confini e senza tempo.
Se scrivo il mio nome e tolgo una a una ogni lettera cosa rimane?
Un’immagine appare qui: una candela e la sua fiamma accesa… la cera si consuma poco a poco e poi alla fine anche la fiamma si spegne… si sono forse riunite? Dove sono andate? Da nessuna parte.
Consapevolezza si fonde con non-consapevolezza, esistere con non-esistere.
Come puoi osservare se sei fuso con l’oggetto?
Se non c’è osservatore, l’atomo è un fantasma.