Se non sei cosciente, dov’è il corpo, dov’è il mondo??
Esisto, sono consapevole, allora ci sono IO e un mondo – là fuori – che osservo e magari posso controllare. Tutto va bene. Queste sono lezioni ben apprese dopo il primo… anno di vita, in cui (in realtà) tutto era noi stessi! ma che ora mantengono salde le memorie dello spettacolo che ci fanno ‘’credere a un esterno ’’ a noi!! Invece è solo farina del nostro sacco… se riusciamo a verificarlo.
Tuttavia, senza la presenza cosciente di esistere… tutto sparisce. La nascita dell’individuo è la nascita del mondo. Appare uno spazio-tempo, anche se l’Origine rimane un… mistero, anzi alla fine si può dire che non vi è MAI stata un’origine. Senza oggetti, case, paesaggi, arcobaleni, animali o individui… lo spazio-tempo dove si nasconde? E questo… fa paura. Come un oggetto che si considera prezioso ma poi: -Oh! Si è sbriciolato! –
L’uomo indottrinato e… rassicurato da genitori amorevoli, sempre più si spaventa, se non appare un… qualcosa di definibile, a cui aggrapparsi e ben incasellato nel quotidiano imparato. Lo stesso dicasi per fenomeni come la religione ufficiale o le lezioni a scuola… di fisica, chimica o filosofia ecc. che ti chiudono in un armadio di belle e utili nozioni per la vita quotidiana – senz’altro – ma non lasciano mai aperta la porta della realtà SENZA NOMI.
Se ci atteniamo poi ai consigli di tanti guru o saggi noti e meditiamo sul fatto che non siamo il corpo, non siamo la mente, basterebbe forse vedere con la più grande semplicità che se NON siamo coscienti, quale corpo e mondo potranno mai apparirci? Dormiamo, siamo svenuti o in coma… allora, il mondo dov’è finito? Ah! già…, ma riappare quando? Quando c’è la coscienza. E cos’è questa coscienza che fa mettere in moto una visione esterna, come l’interruttore che si accende e il buio scompare, facendo apparire-vedere la stanza, piena di mobili e suppellettili – che tra l’altro il cervello ha ben memorizzato.
Un soffio di respiro? Una sensazione di presenza che avvolge poi tutto quanto ci circonda, corpo, muri, paesaggi ecc. ma da dove è venuta? Lo consideriamo qualcosa di ovvio e naturale, ma se indaghiamo, cos’è realmente? Una sensazione di esistenza vaga, ma poi legata subito allo spettacolo offerto dai neuroni e all’insegnamento dalla prima infanzia ben inculcato: – Sei questo. – … È il bambino allo specchio, la sua sensazione di toccare, vedere qualcosa che NON SA. Allora che cosa ‘’sei’’? Un nome viene pronunciato: – Ti chiami Annibale… o Paola – e lo si ripete, finché è memorizzato. Ecco che appare finalmente un ’’corpo distinto’’, mentre prima tutto era connesso a un puntolino di sensazioni vaghe: il tutto però mantenuto in vita – per così dire – dalla sensazione principale di esistenza, che tuttavia è ancora un concetto “appreso”. Quando si comincia a realizzare che… c’è una coscienza? Sono lezioni imparate per distinguere la veglia, il sonno e il sogno. Per conto mio lo venni a sapere a scuola, all’ora di filosofia e ne fui quasi sbalordita: – Esiste uno stato di presenza o coscienza iniziale… -(!) da cui poi dipenderà la visione – attraverso le sensazioni e memorie del mondo cosiddetto esterno. Certo, sentivo, vedevo un mondo separato dalla mia persona, ma non ne avevo afferrato l’origine! Quindi fu quello il concetto che si agglutinò al mio essere ignaro e lì rimase.
Quella nozione si rivelò… primaria, precedente alla mia definizione di un corpo, mente, e avvalorata poi da un nome proprio, l’appartenenza a una famiglia e una manifestazione fisica diversa: ero una ragazza, non un maschio ecc. Ero stata ben imbrigliata nel mondo cosiddetto normale, anche se una vaga sensazione di… prigionia, si manifestava ogni tanto. Per me era sempre stato chiaro che -Tutto era Dio – e quindi nozioni come coscienza personale o sei un individuo separato, avevano uno strano effetto, che per abitudine accettavo.
Se non sono cosciente, chi sono e dove sono? Domande che in seguito mi traversavano lo spirito, ma poi lasciavo cadere nel vuoto. È IL SENSO DI ESSERE CHE CI SPINGE NEL MIRAGGIO COSTANTE DELLA VITA! se non c’è, anche il corpo non appare, sostenuto dalla trama del pensiero concettuale, memorie, sistemi neuronali ecc.
E come e da dove arriva? Nessuno ha mai avuto la risposta, tranne quella di vederlo come un’apparizione, un’apparenza venuta dall’ IGNOTO o vacuità!
Che paura!
Per la mente occidentale, imbevuta di logica frenante, per gli …intellettuali, il fatto di affermare non sono il corpo è una tentazione a fissarsi su un concetto, sul percepibile, un voler sapere-oggettivare, ma non è la spinta a lasciare ogni qualificazione obiettiva. Rimanere senza un ‘’oggetto’’ (da controllare) è per la mente insostenibile, un salto nel vuoto – appunto! di concetti. È tuttavia QUELLO che siamo e prima ancora del sentirsi esistere o di essere coscienti, la quale è una situazione di cui si è testimoni, ma NON è la realtà intrinseca, INCONCEPIBILE. Come se l’occhio volesse a tutti i costi vedere sé stesso: al massimo ha bisogno di uno specchio. Ecco quello che succede quando osservo il corpo-mondo: è il mio specchio, ma non potrò mai vedere QUELLO che crea il riflesso.
Ma di che cosa realmente ha paura la mente? del VUOTO! Di che cosa in fondo? Di un concetto-appiglio che invece si rivela… vuoto. Tuttavia anche quello è ancora un concetto potentissimo, spauracchio dell’intelletto che vuol regnare sovrano e per non… sparire!!! Il che diventerebbe al massimo un umile servitore, ma mai un… sovrano dittatore!
Ecco che per molti si crea una sensazione di grande… paura, ma da dove e da che cosa viene quel terrore quando si ricerca un‘origine?? Dalla mente, dal composto di vibrazioni, di memorie cementate dalla nascita, salvo casi rarissimi. Ecco perché si sono spesi miliardi alla ricerca di un Big Bang che ci rassicuri, quando è chiaro che perché avvenga un Big Bang iniziale, dovrà esserci stato prima! un composto a determinarlo. Mai dire che il composto possa provenire dal NULLA!!
Se davvero si scopre che anche il vuoto è un concetto, si è catapultati a ritroso nel non-so-che-non-so – di cui parla Nisargadatta Maharaj – e dove dovremmo ‘’seppellirci’’!!
In realtà non c’è nessuna origine e nessuno spazio-tempo… reali. Lo spazio vuole oggetti percepibili per mostrarsi e il tempo vuole oggetti che siano durevoli – se questi non ci sono, dove andiamo a finire? Tutto si dimostra una montatura… mentale. Usiamola nel quotidiano apparente, ma non cadiamo nell’imboscata del miraggio così avvincente!
Inutile anche – e ingannevole, ripetere da bravi… spirituali addestrati: -Tutto è illusione! – e poi agire esattamente al contrario, inabissandosi, combattendo in vicende molto temporali e fittizie, di cui la mente si pasce!!
Se cerco di NON identificarmi al corpo, è giusto, ma rischio di intrappolarmi ancora in un concetto, credendo così di uscire dal sogno. Se sento profondamente che è il senso di esistere, di essere vivo, lo spettatore ignoto che assiste alla messa in moto di tutto il circo… un concetto (ancora!), ma immateriale, da cui è più facile dis-identificarsi, ho la possibilità di andare oltre, dove tutti i concetti si sciolgono come neve al sole per immergermi automaticamente in tutto..
CIÒ CHE È.
Si sparisce come individuo separato -a cui ci hanno fatto credere fin dalla nascita- e si riemerge come un Tutto, ma in questo modo NON è più possibile oggettivarlo. Logico! Lo si vive e basta. La mente non ha più il sopravvento: è passata al rango di buon servitore.
Questo non significa – come capita da bambini – che per varie circostanze – ci si sente talmente soli che non sappiamo di ’’esistere’’, creando problemi psicofisici gravi.
Ma Ananda Moyi e altri esseri ‘’realizzati’’ da bambini, avevano subito intuito che non essendo qualcuno erano… TUTTO! Inoltre non erano stati ammaestrati da famiglie e catechismi o altro, che li volevano convincere del contrario.
Se sento che il senso di essere diventa presto non-essere – come nel sonno profondo o in coma – sarà più evidente non credere di essere un corpo, che ne dipende, che appare e scompare, fino alla scomparsa finale.
La dis-identificazione dal corpo-mente avviene automaticamente.
Ma che cosa o chi scompare definitivamente? Il tranello, il gioco della maya.
Un miraggio…