Un grido poi un vagito!
‘Nasce’ un essere umano. Che cos’è successo… davvero? Vediamo.
Un composto di cinque elementi che reagiscono tra di loro, un sistema complesso neuronale già in funzione, ha fotografato… l’ATTIMO del primo respiro, dopo il distacco dalla totalità rappresentata dal legame madre-figlio. In quell’attimo tutto è già compreso e avvenuto. Ci vorrà l’apparente spazio e il tempo per ‘srotolarlo’ meglio nei giorni, mesi e anni. Anche questi ultimi sono concetti incastrati nel cervello che poi si manifesteranno dopo l’istruzione ricevuta, in apparenze fisiche, chimiche, nomi e attributi, delimitate in sensazioni mutevoli che si ‘nomineranno’ stagioni, paesaggi ecc. e la nozione di tempo e di limiti spaziali con essi. In realtà non si può sperimentare il ‘passato’, solo memoria, né il futuro, solo anticipazione mentale. C’è solo il QUI e ORA, adesso, sempre concetti basati sulla memoria cerebrale. Se il cervello non funziona normalmente (v. fattori di malattie di cattivo funzionamento alla nascita – dislessia ecc. o come in seguito l’Alzheimer) in quale mondo esteriore potremo vivere, se non quello creato dal nostro apparato neuronale, i cinque sensi, memorie, dal primo suono emesso all’apparire sulla scena del mondo, nella cosiddetta vita.
In seguito si scopre che effettivamente, nessuna decisione propria è davvero possibile – anche se lo si crede – avvalorando un inesistente pronome IO, che fa da mantello regale ad un ammasso di informazioni ricevute. Il SOGNO è iniziato e… non solo quello notturno! ma quello della veglia, in cui questo IO si compiace di annettersi quanto accade. Qualunque decisione che l’IO prende è già nell’ologramma del primo respiro e si srotolerà nell’apparente spazio-tempo e da un’origine MAI avvenuta sulla terra. Il sogno continua di notte e ne avviene un altro, senza decisione propria, con avvenimenti a cui l’IO (sempre sonnambulo) partecipa con viva energia e convinzione. Questo lo confermavano le antiche tradizioni ed ora anche la neuroscienza attuale: il sistema neuronale dell’individuo ha già IN SÉ la mappa delle decisioni e di quanto potrà ‘sperimentare’, anche se ci hanno fatto credere che siamo unici ed autori di decisioni e azioni proprie.
Dicono i mistici: ‘Il mondo è… nei tuoi occhi’-. Inoltre questi si possono solo vedere allo specchio! Ecco che anche il mondo che ’vediamo’ – non potendo vederci ’dentro di noi’- è solo il nostro specchio. Verissimo, anche da parte del lato scientifico e sperimentabile. Non solo: se si prende un apparecchio ultrapotente per scrutare a fondo di che cosa siamo fatti, e di che cosa è fatto il mondo che ci circonda, si finisce per penetrare in atomi che si rivelano vuoti, che siano del pianeta terra o del nostro corpo. Inoltre, se sono cieco, daltonico, sordo-muto o altra menomazione, avrò un certo tipo di esperienze. Se ho i cinque sensi e il pacco neuronale funzionante al 100%, ne avrò altre. Lo stesso dicasi se sono un pastore himalayano o un aborigeno australiano.
Ne deduco che, se non ho nessun potere decisionale ‘vero’ – anche se me lo hanno fatto credere- su quanto esperimento ad occhi aperti, come posso definirlo in realtà? Un SOGNO, ossia qualcosa che considero irreale, un miraggio quanto quello notturno o l’esempio dell’assetato nel deserto che vede acqua, corre là per scoprire che è invece solo sabbia!
Sempre valido anche il paragone (v. articolo precedente) del film di vedute del mondo occidentale – mostrato da un esploratore a dei selvaggi nel centro Africa anni fa, mai usciti dal loro ambiente naturale: grattacieli, aerei e traffico automobilistico si susseguivano, ma loro che cosa avevano davvero visto? La risposta fu unanime:- Abbiamo visto solo un… pollo!-
Per noi è lo stesso, tutto è imparato, memorizzato nella scatola cranica dove anche ogni decisione , anche minima é già pronta ‘prima’ che un IO ipotetico dica: ‘Ho deciso questo!’ Tutti concetti incastrati nel cervello. Le sensazioni-memorie di stagioni, paesaggi, scene considerate fisiche, sono appunto apparenze, costruite dal nostro input neuronale fin da piccoli e tramandate dal sistema cognitivo e temporale in attività: se questo non funziona… addio mondo che crediamo reale.
Si può anche paragonarlo a un USB o a un video in cui vi è già tutto un lungo film; ormai siamo abituati a quello, ma non possiamo ‘vederlo’ nel nostro film umano.
Tuttavia in realtà effettivamente non è mai successo nulla. Appare soltanto.
Questo lo si comprende anche tramite lo ‘specchio astrologico ‘ di nascita: nell’attimo della nascita, tutto l’ologramma della vita è GIÀ compreso. Ci vorrà lo spazio-tempo ’apparente’ per srotolare la matassa iniziale e quindi poterlo vivere- percepire. Allora, il’ potere decisionale ‘ di cui ci vantiamo, dove va a finire? Qualcosa di simile lo si ottiene attraverso l’ispezione ’omeopatica unicista’, in cui ogni sintomo corrisponde ad una memoria che porta ad un rimedio in perfetta RISONANZA con la sensazione avuta, che sia di un incidente dimenticato dell’infanzia, un trauma, una circostanza eccitante ecc. Lo stesso dicasi per le ‘’CIFRE’’ -come già accennato altrove-. Provengono tutte da ‘SIFR’ che in arabo significa ZERO , NULLA! lo stesso per il vocabolo sanscrito ‘SUNYA’ che significa, nulla, vuoto a cui giungeva la dottrina buddista.
Le tradizioni più antiche dai Veda, al Buddismo e all’Advaita, sono unanimi e ci spingono ad andare ‘oltre’ corpo-mente-coscienza, che sono solo ‘apparenze fugaci’. Se non mi considero più né corpo né mente, rimango nel ’non-so-che-non-so’, come testimone, ma non mi farò mai più intrappolare in situazioni dove la mente mi prende solo…in giro facendomi credere che decido qualunque cosa, anche minima: osservo, valuto e lascio accadere, nessuna ‘mia’ decisione mi sembrerà valida.
Allora godiamoci lo spettacolo, bello o brutto che sia, è già in viaggio dal primo respiro, ma non crediamoci più – continuiamo a sognare certo… tanto tutto deriva da… ZERO!