traduzione del video di Isabella di Soragna
TU SEI QUELLO
Da Nitin Ram
È un onesto sforzo per esprimere l’Inesprimibile, basato solo sulla nostra propria comprensione. Non pretendiamo sia il solo insegnamento di Nisargadatta, nè la Verità Finale. Co potranno essere altre interpretazioni del suo insegnamento a seconda della comprensione di ognuno. Le rispettiamo tutte.
TU SEI QUELLO
“Quello” Infinito, Invisibile “Ad-vaita”(Non-duale)…Poorna Brahman È emerso spontaneamente e senza causa…come “Questo” Infinito, Visibile “Dvaita”(forma duale) Poorna Brahman (appare un temporale) L’Infinito rimane lo stesso anche se l’universo infinito È sorto da esso. L’Infinito rimane lo stesso, anche se l’universo infinito È sorto da esso. L’Infinito rimane lo stesso.
Questo manifesto universo non È altro che “Quello …Assoluto” che tutto pervade, Parabrahman. Solo l’illusione ha dato inizio a questo; questo Saguna Brahman appare solo differente da Quello, Nirguna Brahman.
L’energia potenziale si È attivata come energia cinetica…! (film di Nisargadatta inizia) sri Nisargadatta Maharaj È un saggio advaita realizzato residente in un sobborgo di Mumbai. Come introdurre questa personalità unica che per 30 anni insegnò che la personalità stessa È un’illusione? Un compito che intimidisce davvero! Nisargadatta M. parlava senza sosta di advaita vedanta e dell’unica domanda che valeva la pena di chiedersi: -Chi sono? chi È questo “io”?
All’inizio degli anni ’50 alcuni devoti si riunivano per cantare bhajans, meditare ect. poi dato il numero crescente di devoti, la piccola stanza di Kethvadi lane ove egli viveva, divenne un sacro ashram e fu conosciuto come l’ashram di Nisargadatta M. Ricercatori inclini alla devozione(Bhakti) o alla comprensione intellettuale(Jnana marga) si dissetavano a quella fontana di eterna saggezza: laici, professori, ingegneri, dottori, avvocati e leader politici aspettavano fuori per poter passare qualche momento con lui e poter conservare nell’animo quelle parole per il resto della loro vita. Maharaj era facilmente disponibile verso tutti, poichè dal cuore del suo distacco sorgeva amore incondizionato. Verso il 1970, il messaggio di Nisargadatta attirò l’attenzione di molti ricercatori e lo rese conosciuto al mondo: egli esponeva la verità finale, solo dal punto di vista dell’Assoluto. Le sue frasi non cercavano conferma dalle Scritture, ma erano basate unicamente sulla propria comprensione. Alcuni seguaci di maestri contemporanei(Osho, Jinmayananda, Muktananda, Ma Ananda Moy, J. Krishnamurti) venivano a trovarlo. Gente proveniente dall’ashram di Ramana Maharshi e Nityananda, invariabilmente venivano da lui poichè le discussioni e gli insegnamenti sempre lucidi e semplici, non li avevano mai sperimentati prima. La residenza di questo noto maestro spirituale, era uno stanzino che sorgeva sopra una via rumorosa di Mumbai. Gli insegnamenti in quella piccola stanza emanavano un’atmosfera senza tempo. (7 minuti)
I soggetti discussi trascendevano il tempo al di là di ogni età e luogo.
Nisargadatta M. era un uomo semplice dedito alla famiglia, senza nessuna pretesa, vestito con abiti ordinari, poteva essere uno di noi.
(7 minuti 23) ecco la bottega di bidi a Kethvadi lane, la sua unica sorgente di guadagno. Più avanti suo figlio Chittaranjan si occupò della bottega. N. era la personificazione della saggezza dei Veda e Upanishad: egli sentiva che un grande ashram o missione, non era necessario a diffondere il suo messaggio: l’essenza del suo insegnamento avrebbe trovato la propria via, mentre egli preferiva rimanere relativamente sconosciuto.
Conosci te stesso: questa comprensione È Realizzazione, È l’Ultima Medicina di N. (sottotitoli 8′.32) Che cos’È la” nascita”? “Chi ” È nato!? “Io sono”… “Io esisto”…È arrivata solo questa “NOTIZIA”…! Per ogni creatura vivente la nascita significa l’inizio del “senso di essere”. Fino a quel momento nessuno nemmeno sapeva di “esistere”!… È solo il senso di presenza che È nato.
Aprile 2008 – Mumbai – India-(9′.15) Un giorno di luna piena del 1897 a Mumbai, Nirguna discese a Saguna nel giorno di buon auspicio di Hanuman e i genitori chiamarono il bimbo Maruti. Vi fu poi un’epidemia di peste a Mumbai e la famiglia decise di tornare al villaggio natale a Concan, un magnifico distretto del sud-ovest, nel villaggio di Malvan. Il padre che era nato in un villaggio vicino comprò un campo per rimanervi tutta la vita.(10′.24) I genitori di Maruti erano religiosi e seguivano le pratiche tradizionali con gran devozione, cantavano bhajans e kirtans. Maruti aiutava suo padre nelle sue attività quotidiane: i misteri della natura lo affascinavano e vi rimaneva assorbito totalmente. Frequentò la scuola di un villaggio vicino fino al quarto grado, ma non andò oltre nella sua educazione. Vishnu Gori, un amico di famiglia, assai colto e religioso lo influenzò molto. Spesso discutevano di argomenti spirituali e per Maruti egli fu un ideale da ammirare. I più piccoli avvenimenti nella natura lo interessavano:
(11′.40 – scritto)-Come possono dei piccoli grani che seminiamo nei campi ingrandirsi tanto?- Come può un piccolo e amaro mango diventare in seguito sugoso e dolce ?- Queste le insolite questioni che interessavano Maruti. Era servizievole, aiutava i contadini nei momenti di difficoltà e mostrava gran compassione per la casta negletta e soffriva di vederli sotto il peso del loro duro lavoro.
(12′.24 scritto) -Se tutti gli esseri umani sono uguali, perchè tanta differenza tra ricchi e poveri?- Se questo mondo esisteva prima che nascessi, perchè non ne ero cosciente allora?-Sono veramente nato?-È questa la verità?- egli rimuginava su queste strane questioni, perfino se ne tormentava.
Nel 1915 morì suo padre. I prodotti del suolo essendo divenuti scarsi nel 1918 partì per Mumbai per guadagnarsi da vivere. (1918 Mumbai) Nel 1920 dopo alcuni andirivieni tra il villaggio e la città egli si stabilì a Mumbai. Molto curioso per natura, egli frequentò per un po’ una scuola serale e lavorò come impiegato a Princess Dock per qualche tempo. La sua indole intraprendente lo spinse a lasciare quel lavoro e a mettersi in proprio. Era amichevole ma non accomodante. Poco alla volta riuscì a diventare un rispettabile commerciante. Lo chiamarono Maruti Rav nel circolo degli affari e i suoi negozi fiorirono tra Kethwadi lane e nei paraggi. Pur avendo avuto successo negli affari, la sua tendenza spirituale si approfondì più che mai. Le pratiche religiose ed i digiuni continuarono, leggeva le Scritture e visitava i templi. Nel 1924 si sposò ed ebbe tre figli. Un giorno gli fu presentata una persona che era discepolo di Sri Siddharameshwar, nato a Patri, maestro realizzato della tradizione Navnath. In questa tradizione la conoscenza diretta di “Chi sei?” È trasmessa e si chiama Swarupa Sampradi. Il maestro era di natura affettuosa e senza paura alcuna. I suoi discorsi sulla realizzazione erano all’avanguardia per quei tempi. Il suo guru fu Bausaheb Maharaj e il suo insegnante fu il satguru Nembaji Maharaj. Pratiche devozionali, preghiere, bhajans e meditazioni, facevano parte della routine quotidiana, ma il viaggio spirituale per Siddharameshwar – egli lo sentiva fortemente – era che la comprensione del Vero Sè era importante, il resto erano metodi primitivi. Quando un ricercatore spirituale pratica con l’idea che chi cerca e ciò che cerca È separato, questo significa che la pratica si basa interamente sulla falsa nozione di dualità e anche sulle nostre beneamate convinzioni di “progresso”. Egli andò contro la tradizione e riscoprì la “via della visione dell’uccello”, l’antico “sentiero senza sentiero”(17′. immagine dell’uccello in volo) il sentiero aereo. La parola stessa del satguru È l’alchimia e la fede intrinseca nelle sue parole È la chiave principale. Questo È il “sentiero senza sentiero”:la profonda comprensione che il ricercatore e la ricerca non sono separate. Nel 1933 Maruti incontrò per la prima volta Siddharameshwar. Durante il satsang Maruti sradicò il suo antico credo di una forma di Dio incorporata nei templi.
-Ricordati tu sei il Parabrahman!- Questa frase rivoluzionaria fu l’iniziazione di Maruti che divenne suo discepolo. Le parole del satguru TAT WAM ASI risuonarono nelle sue orecchie e si sentì benedetto. I profondi insegnamenti di Siddharameshwar erano così convincenti che Maruti ne fu totalmente avvinto. Il profondo significato delle parole del maestro iniziarono lentamente a rivelarsi e lo stato di ignoranza cominciò a disfarsi. Qualche barlume sulla sua vera natura dischiuse la comprensione che egli non era nè questo corpo nè questa mente. Vivide memorie degli insegnamenti del maestro riempirono il suo cuore di gioia e presero forma nei versi poetici con la firma “Nisargadatta” (19′.21 v. foto) Egli divenne allora Nisargadatta. Quando però il suo maestro vide che Nisargadatta si era lasciato trasportare lontano con le sue poesie, lo avvertì:- Non lasciarti sedure dall’illusione creata dal senso di essere e conoscenza. Ricordati, sei il conoscitore di questa conoscenza. Satguru Siddharameshwar lasciò il suo corpo nel 1936 a Mumbai. Il suo samadhi fu costruito a Mumbai. (20′.20) A Nisargadatta mancava molto il suo maestro e visitava di frequente il suo samadhi.
-Esiste forse un solo discepolo che può rinunciare al mondo per seguire le parole del guru?- Queste parole del guru lo turbavano emozionalmente nella sua ricerca spirituale. Nisargadatta perse interesse verso la famiglia, gli affari e decise infine di rinunciare alla vita materiale e un giorno, senza informare nè l’anziana madre nè la moglie e i figli, li lasciò per recarsi in luoghi sacri. (21’44scritto) “Dove mi stai cercando?(Canto) :
“Non sono mai stato separato da te, nè negli idoli, nè in pellegrinaggi, nè in solitudine, nè in templi , nè in moschee, nè in Kashi o Kailash. Dove mi stai cercando? Non sono mai stato separato da te (ripete:”Dove…da te”) “Nè in preghiere nè in meditazioni, nè in riti nè in digiuni, nè nella rinuncia, nè negli esercizi di yoga. (ripete:”Dove…da te”) Passai attraverso molte straordinarie esperienze durante il periodo di peregrinazioni. -Sentivo che il mio maestro era con me e mi guidava dappertutto..!- (VOCE-:il satguru era sempre presente durante il suo viaggio spirituale. -Cerca onestamente e mi troverai lì: in un momento della ricerca mi scoprirai.- Così dice Kabir-ascolta bene! Io prevalgo nella tua fede “Io-sono”. (ripete:”Dove…da te”) (ripete:”Dove…da te”)
Scritta blu…-Perchè non riesco a realizzare la mia Vera Natura anche dopo aver visitato tanti luoghi santi e sacri altari? (foto barchetta) Lo capirò forse dopo essere andato sull’Himalaya? Decise di visitare l’Himalaya, ma inaspettatamente incontrò Finiar Gurubhandu e Willasam Maharaj a Delhi che gli ricordarono le parole di Siddharameshwar:-Puoi realizzare la tua vera natura anche vivendo una vita in famiglia, se rinunci mentalmente. Considerò il consiglio di quelle persone come un messaggio della volontà del suo guru e subito tornò a Mumbai. (v. foto stazione) L’assenza di Nisargadatta dai suoi affari provocò il fallimento di quasi tutti i suoi negozi. Riuscì a mantenerne solo uno a Khetvadi e sentì che era sufficiente per vivere. Continuò a gestire quel negozio con totale soddisfazione a Khetvadi lane n.10. APRILE 2008.
La vita continuò dunque come sempre, con pratiche devozionali e letture di sacre scritture, come Dasbodh e altre. Rifletteva sempre sulla frase: – Tu stesso sei il Parabrahman!-Le parole del maestro lo riempivano di luce. – Se sono Quello, Assoluto Para-Brahman, perchè non lo realizzo? Perchè non realizzo la mia vera natura A-dvaita? Dov’È l’ostacolo? Qual È il problema?- SERIETà, SERIETà, SERIETà ed entusiasmo. Nisargadatta notte e giorno si sprofondava in queste riflessioni. (goccia d’acqua che cade nell’acqua).
– Quando fui totalmente immerso nelle parole del mio satguru, le sue parole prevalsero come eterna Verità! Tutti i concetti e credenze semplicemente sparirono. Ogni schiavitù divenne simile ad un sogno. Tutti i sospetti, i dubbi si dissolsero. Piacere e sofferenza entrambe divennero illusioni! I tre attributi(sattva-rajas-tamas) divennero irreali. La trinità (conoscitore-conoscenza e conosciuto) svanì. La nascita stessa divenne un’immaginazione e quindi la morte cessò di esistere. Questa fu la libertà da una schiavitù concettuale… La vera libertà fu quella dal concetto stesso di libertà. Non È che trovai tutte le risposte…ma colui che poneva le domande sparì del tutto! Stavo cercando me stesso e durante la ricerca il cosiddetto “ricercatore” scomparve e la ricerca finì. Qualunque cosa fosse semmai “esistita”, prevalse eternamente e ciò che non era “mai esistito” svanì del tutto! Si fece luce la comprensione che Ignoranza e Conoscenza erano le due facce della stessa medaglia! Il sogno che sembrava profondamente reale…cessò! Ora il mio Silenzio parla e dice che il mio Vuoto È Pieno!-
N. continuò ad occuparsi del quotidiano come prima, solo che la persona che prima credeva di agire era totalmente assente. N. era solo testimone del gioco della coscienza. Tra il 1942 e il 1948 sua madre, sua moglie e poi sua figlia morirono e vi fu il fallimento dei suoi affari: ma tutto questo non lo toccò. Il fiore era sbocciato e la sua fragranza si spargeva lontano e ovunque. Questo provocò l’affluire di ricercatori spirituali che cercavano la sua benedizione ed infine nel 1951 – pensò che questo fosse la volontà del suo maestro – con gran compassione cominciò a dare “iniziazioni” ai ricercatori che lo desideravano. Nisargadatta divenne N. Maharaj. Gli inviti a fare discorsi furono molti.
Al ricercatore ancora allo stadio iniziale, identificato col corpo-mente viene detto che le parole del maestro devono essere intuite: esse sono l’Ultima Alchimia per la Realizzazione dell’Ultima Verità finale. Questa “conoscenza io-sono” che risiede nel corpo mente È la Vera Natura che sempre prevale. Non potete sperimentare il mondo in assenza della conoscenza “io-sono”. Comprendete che non siete questo corpo-mente ma la conoscenza “io-sono”.
Stai nella conoscenza “io-sono”, riflettici su, rimani lì. Soltanto sii. Tu, come conoscenza “io-sono stai lì, soltanto nelle parole del guru.-
Lo sgorgare di espressioni semplici e dirette affascinava l’udienza. Questa coscienza identificata È soltanto l’insieme dei tre stati di veglia, sonno profondo e conoscenza. Vi È questa conoscenza intuitiva “io esisto” che È essa stessa la coscienza(Janeev in marathi) ed essa opera attraverso quei tre stati. Colui che indaga su questi tre stati trascende la coscienza e rimane nella sua Vera Natura. Tu sperimenti questo profondo “senso di presenza”, ma TU NON SEI QUELLO…SEI IL “CONOSCITORE” DI QUESTO SENSO DI PRESENZA. Maharaj amava cantare i bhajans del satguru:
-Oh mio amato satguru, tu abiti nel mio cuore, per favore rimani sempre nel mio cuore(ripete 1 volta) -Tu dici di essere nato: che cosa intendi con queste parole “nascita”? I tre stati di veglia, sonno profondo e sogno sono nati. Sperimenti forse qualcos’altro?-
Visitatore: -La nascita non È forse l’apparire del corpo e della forma?- Risposta:-Il requisito indispensabile sono i tre stati di veglia, sonno profondo e sogno. Il corpo morto sperimenta forse questi tre stati? Dimmi com’eri, come esistevi prima dell’apparire di questi tre stati? Quest’apparente manifestazione(maya) È solo la pubblicità dell’Assoluto Para-Brahman. Questo “io-sono-conoscenza, questo profondo senso di Presenza che sperimenti ora È sorto naturalmente: nel grembo materno era in uno stato di sonno. Che età hai tu?(r.: 43 anni), quindi il tuo corpo apparve 43 anni fa e tu la chiami data di nascita! Ma questo “io sono ” fu formato nel grembo materno durante 9 mesi e non alla data del parto al decimo mese. Lo sai questo?- V.: -Vuol dire che questo “io-sono” era assente prima del concepimento nel grembo materno? dunque non prima…- R.:- In effetti questo “io-sono” era presente solo dopo il concepimento. Fino all’età di due o tre anni le attività naturali come mangiare, svegliarsi e dormire si svolgevano tramite te, ma tu non ne eri assolutamente cosciente! Non sapevi nemmeno di avere un’esistenza separata. Il primo attimo in cui tua madre ti chiamò per nome, solo allora riconoscesti di avere un’esistenza separata.- V.: -Allora questo “io-sono” riconosciuto verso i due o tre anni È solo a livello superficiale?- M.:-Certamente no. Come il piccolo seme germoglia, cresce e si sviluppa naturalmente diventando un grande albero, come il mango che È amaro all’inizio e diventa dolce e sugoso, allo stesso modo l'”io-sono”(senso di presenza) È emerso spontaneamente e certamente non fu mai creato da nessuno!–
(voce) Un paio di volte l’anno M. soleva visitare luoghi sacri con alcuni “guru-bandhus”(co-discepoli) e discepoli. Questi luoghi erano associati al lignaggio dei maestri di Nisargadatta. Egli aveva ora discepoli anche al di fuori di Mumbai e faceva lunghi percorsi per accondiscendere ai pii desideri dei suoi discepoli. Vi erano molti “guru-bandhus” come tra l’altro Ranjit Maharaj di Mumbai(v. foto). Nisargadatta aveva grande rispetto per i “guru-bandhus”. I suoi familiari ed amici lo chiamavano Gigi. La nostra Vera Natura può essere riscoperta anche vivendo una vita mondana. Non serve nessuna rinuncia. L’illustrazione più esemplare (v. foto di N. con bambino in braccio) di questo fatto non È altro che lo stesso Nisargadatta.
In verità la tua intima natura non ha forma. Questa forma corporea È solo il “senza forma” ri-coperto! All’inizio possono accadere le pratiche spirituali che ti portano alla trascendenza dal corpo-mente all’Amore del Sè(coscienza). Tu ora parli come se fossi una persona con un corpo, ma ricorda che Colui che parla effettivamente non ha corpo(È disincarnato), È senza forma. V.: -I desideri non provengono dalla coscienza stessa?-
M.: -Rimani solo nelle mie parole. Sii soltanto. Tutte le tue domande provengono dalla tua erronea identificazione ad un corpo-forma. Desidera la tua Reale Natura. “Quello” senza corpo non ha alcuna forma o aspetto, quindi deve essere “s” coperto(tolta la copertura). Questa È appunto la REALIZZAZIONE!
Amore non È solo una parola. Amore È Essere, amore del Sè la conoscenza “io-sono”.Tu ami questo senso di esistere che È Amore del Sè. Pur sapendo che questo Essere È temporaneo, lotti intensamente per cercare di trattenerlo. Ogni attività mondana È solo sforzo per trattenere eternamente questo senso di essere. Questo È amore del Sè, amore di Essere. E questo Amore che sei, È nato con Brahman che È Coscienza e che tutto pervade. L’intera manifestazione È solo un’espressione della stessa Coscienza che sei. Questa manifestazione È solo la tua propria espressione che predomina come Amore del Sè. Questo Amore del sè È LA TUA VERA NATURA, puro Brahman. Che cosa ami di più nella vita se non la tua Vera Natura, Amore del Sè? Tu ami “Essere” e quindi ami tutte le altre cose nella manifestazione. Ami esistere… eternamente… questo forte desiderio di Essere, questa brama, nostalgia e Amore del Sè (Atma Prem). In assenza di TE (40′) come Essere, “CHI” avrà speranze e desideri? Bisogna rintracciare questa Sorgente del senso di essere. Questo Amore del Sè, desiderio del Sè DEVE essere messo in luce, “s”coperto. Insegui milioni di desideri, con la tua presunta identità di corpo-forma. Cerca la tua Vera Natura(2 volte) Trova “CHI” sei, trova la Sorgente del senso di essere! Cerca la Sorgente! Cerca il “Ricercatore”! sei l’Oceano di Amore, il tesoro della Beatitudine, ma solo quando “s”copri il tuo Sè. Se ti lasci intrappolare in una ricerca esteriore(attraverso la tua identità di corpo-forma) ti perdi. Se indaghi, “s”coprirai che non hai mai lasciato la tua Vera Dimora! – (interviste)
D.: -Per favore condividi i tuoi ricordi alla presenza di Nisargadatta Maharaj.- 1)R: -Era così premuroso che mi controllava le mie spese mensili personalmente poichè sapeva che possedevo meno di quanto avessi bisogno. Com’ero fortunato di essere tanto amato da Lui! Poco dopo aver incontrato Maharaj, il mio destino cambiò. Il mio cuore È stracolmo di suoi ricordi e mi trovo senza parole!- 2,altra persona) – Come incontrai Maharaj? Successe che mio fratello maggiore stava viaggiando su un autobus. Fu stupito di incontrare lì un uomo che sorrideva senza ragione. Quando gli chiese la ragione della sua felicità egli sorrise e portò senz’altro mio fratello dal suo satguru Maharaj.- 3,altra persona)-Non appena entrai nell’ashram la prima volta, Maharaj era seduto, mi fissò e chiese:-Chi sei tu?- Tra me e me dissi: -Non sarei venuto qui se l’avessi saputo.- Lui ripetÈ la domanda:-CHI sei tu?- Di nuovo tra me e me dissi:-Non lo so.-……… v.1)D.: -Hai mai discusso problemi personali con Nisargadatta?- R.:No, mai. Come avrei potuto domandarlo se la mia stessa esistenza era un SUO DONO! Maharaj aveva una personalità disciplinata e piuttosto severa, ma il suo cuore era più dolce di un fiore appena sbocciato. Era molto premuroso e affettuoso verso i discepoli. Posso dire che il suo amore sorpassava la sua apparente severità. 43’22
4, una coppia di anziani) Maharaj ci disse.- Eseguite quotidianamente i quattro bhajans e non vi mancherà nulla nella vita. Le sue parole si rivelarono vere perchè le sperimento io stesso.(piange commosso)Ora abbiamo molto di più di quello di cui abbiamo bisogno. È solo la benedizione di Nisargadatta. Non faccio nulla, non so nulla, sono solo una foglia di carta bianca. Ogni battito del mio cuore, ogni respiro lo devo a Maharaj.
5 altra persona) Maharaj disse:- Ovunque tu vada, non dimenticare il mantra che ti ho dato. Dopo essermi imbevuto dell’insegnamento di Maharaj non ho più avuto bisogno di nessun’altra guida. Avendo compreso l’Insegnamento, l’inclinazione ai rituali tradizionali gradualmente cessò. Anzi, ogni cosa si trasformò nel mio satguru. Non È che non visiti più i templi, ma ovunque io vada, qualunque cosa vedo, lo vedo come espressione del mio satguru.-
1,)-Giorno e notte ora sono come un sogno…niente di reale, solo un sogno… che importa se il corpo-forma mi abbandona…- 4,due anziani) Maharaj insisteva:-Prima la famiglia poi la spiritualità. Se discuti di spiritualità ignorando la famiglia, non serve.- altro) Una volta disse:-Leggi il Bhagavad-Gita con la convinzione che sei Krishna, non Arjuna.- altro) -Qualunque cosa tu faccia, fàllo con assoluta convinzione, qualunque cosa tu cerchi fàllo con ardore, serietà, amore e affetto, allora realizzerai che sei molto, molto di più di quello che credevi.- D.: -Sento che sei benedetta…-
donna in viola)R.: -Si, la fede È l’essenza del guru-bhakti; qualunque cosa dicesse lo seguivamo senza chiedere nulla. Quelli che “analizzavano” le sue parole fallivano nell’intento.
Parecchi stranieri e intellettuali che conoscevano molte Scritture gli rendevano visita. Ora qual È la quintessenza di tutte le Scritture? Perchè ascoltare le Scritture e l’insegnamento del satguru? Perchè rileggerle di continuo, che cosa puoi ottenere? “CHI” vuole ottenere? Rimane un “ascoltatore” in te(non È il corpo) il che significa “essere identificato” – il che È da “s”coprire, così che l’orgoglio del corpo-forma È annullato.
1 persona)Qual È l’utilità di una comprensione intellettuale? (V.che intervista) :Lo stato senza cuore.
1)-Assolutamente si. La conoscenza scolastica senza amore È come un uomo senza un cuore che batte! Che utilità ha la vita senza Realizzazione? Come san Tukaram ha detto:-Tutta la vita È vissuta come fosse l’ultimo giorno. L’Ultimo giorno non È certamente la FINE, ma il GIORNO della REALIZZAZIONE.-
Una volta nel 1966 un ardente ricercatore proveniente dall’ashram di Ramana, (48′.44) Maurice Friedman rese visita a Nisargadatta. Era un ingegnere polacco(v. foto). Le profonde discussioni, i dibattiti che ebbe con Maharaj lo influenzarono enormemente. Il brillante ingegnere fu talmente impressionato che pubblicò quelle discussioni e nacque “Io sono Quello”, una moderna Upanishad. Quel libro fu poi tradotto in varie lingue e l’insegnamento di Nisargadatta si sparse in ogni angolo della terra. Divenne così popolare nel mondo che centinaia di ricercatori spirituali si misero in cerca di Nisargadatta. Poichè si rese necessaria una traduzione dei colloqui, Mullarpattan, Balsekar e altri si avvicendarono per tradurre i dialoghi.
Stephen Wolinski, Jean Dunn, Robert Powell, Sailor Bob Adamson, John Wheeler, Gilbert Schulz, Mark West, questi discepoli e studenti di Nisargadatta pubblicarono molti nuovi libri sull’advaita vedanta. Alcuni discepoli tradussero “Io sono Quello” in marathi. Altri discorsi furono pubblicati dai suoi discepoli come Pradeep Apte e vari altri.
-Rimani solo nel Sè, non c’È un “io” che fa qualcosa. Essere È “agio”, diventare È “dis”agio. Credere di essere solo un corpo-mente ti fa sentire legato, ristretto: consideralo come un concetto e non come realtà.- V.: -Come posso progredire spiritualmente?-
R.: -Avendo compreso che la tua Vera Natura È prima di questa conoscenza “io-sono” e NON il corpo-mente, che progresso c’È e per CHI? Progresso per questo “io-sono”? Ha forse una forma, un aspetto, una pelle, un colore definito? Non c’È alcun modo per definire questo “tu sei”. Non ha forma. Il progresso fa parte dei concetti, pure immaginazioni. Gettali fuori bordo! Indaga e trova…la Sorgente di questo “tu sei”, nel ventre materno. Torna all’interno e studia lo svolgimento dei nove mesi. Trova le radici. Tutto quello che È apparso come corpo-mente ecc. È basato solo sulla conoscenza “tu sei”. “Tu sei nato” È il concetto immaginario di base. Rinascita, peccato, virtù ecc. sono ulteriori strati di giudizi erronei(malintesi). Come potrai liberarti dalle tue proprie false immaginazioni? Se vuoi usare il tuo intelletto, usalo riguardo al corso di quei nove mesi, ecco. Indaga fino in fondo sulla Sorgente di questo “io-sono. Questo senso di essere È di fatto, l’esperienza universale. L’esperienza di questo mondo È universale e certamente non individuale. Così come lo spazio È universale, ogni essere vivente È universale, anche se sembrano essere differenti. Questi cinque elementi e il mio Sè sono inseparabili poichè sono emersi tutti dal mio Sè(Assoluto) e così come i cinque elementi la mia Vera Natura È intatta, anche attraverso milioni di dissoluzioni universali. Questo È solo il gioco spontaneo dei cinque elementi. Diversi oggetti e forme sono creati per mezzo loro e poi scompaiono di nuovo. Ma dov’È il cosiddetto “io”(ego) in questo processo? La coscienza ed anche diversi tipi di azioni appaiono e poi scompaiono di nuovo. Puoi avere numerosi concetti su di te, ma io esprimo la mia Natura Reale.
V.: -Questo È dunque il gioco dei cinque elementi?-
R.: -Certo. È solo il gioco di un bimbo, il gioco chiamato VITA! Smetti di “scegliere” ora e ti ritroverai “libero”! Quando si riconosce la consapevolezza senza scelta, la libertà È illimitata. Indaga solo “CHI” sei? Come ti definirai? Guarda la manifestazione: non È universale? Spazio, vento, acqua, terra sono universali. Come tutti questi cinque elementi, tu pure sei universale e tu sei Quello(non il corpo-mente) tu sei la coscienza che tutto pervade, Atman Brahman. Se sei universale sei Tutto, allora dov’È la questione di nascita e morte? Quando il “falso” ci abbandona, la “verità” si rivela. –
V.: -Allora tutti i problemi quotidiani si risolveranno?-
R.:- Dove sono i problemi? I problemi appaiono come problemi perchè sei avvinto in questa nozione di corpo-mente.- V.:-Ma ora non lo capisco ancora.-
R.:(ridendo) -Allora puoi andartene! Per favore cerca di capire: in ogni caso per il corpo-mente la morte È inevitabile, allora perchè non morire con la totale fede e convinzione nelle parole del satguru? TU SEI QUELLO.-
(55’40 foto) Questo È il diario di Nisargadatta con gli appunti in marathi presi nel 1934.-Se tu fossi solo il “corpo” saresti morto già da tempo. Tu non sei il corpo. Sei il “conoscitore” di questo senso di Presenza. Il corpo muore, non te. TU non sei MAI NATO.- (Voce di Bob Adamson) -Ciò che cerchi già lo sei. Non t’insegno molto, nÈ ti dico qualcosa, non parloa nessun corpo nè ad una mente o ad un’apparenza fisica o organismo “io-sono” non È il terzo “io-sono”, È il senso di presenza, “consapevolezza che sei”. Riconosci la parola “io-sono Quello”, “tu-sei Quello”.. Tutto È Quello. È da questo che proviene la parola e l’indicazione. Da Quello …a Quello, quindi non c’È separazione.
Ecco perchè dico:- Ciò che cerchi lo sei già.-
(Mark West) -Dico che la sofferenza psicologica È assolutamente inutile. Esseri illuminati come Nisargadatta e Sailor Bob(Adamson) dicono che questa sofferenza psicologica per la realizzazione È inutile. Finchè c’È un corpo, dolori e piaceri rimarranno, ma non ci sarà più una sofferenza psicologica poichè la vera sofferenza accade all'”io”. Ma quando vedi che questo “io-entità” non ha sostanza o natura indipendente-non puoi capirlo con la mente che non È il tuo nemico-devi solo usarlo per funzionare. Nisargadatta dice:- La mente È un buon servitore, ma un padrone terribile. Visto tutto ciò puoi usare la mente, ma essa non ti asservirà.
(58.’25 coppia di indiani) Prima di incontrare Maharaj non avevo alcun condizionamento dato da libri o Scritture: avvenne che qualunque cosa Maharaj dicesse era subito assorbita. Una volta mi chiese:-Tu hai tutto questo benessere materiale, allora che cosa ti ha portato fin qui?- Gli risposi:- Desidero vedere Dio.- Sorrise e disse:-Si, si lo vedrai!.- (ora parla il marito) : -Maharaj non era affatto una persona compassata, le sue parole erano spesso piene di senso dell’umorismo. Era un semplice uomo dedito alla famiglia, ma ogni sua espressione era spontanea, non deviata dall’intelletto… soprattutto ora lo capiamo meglio che le sue parole provengono dall’Assoluto. A volte le sue affermazioni ci sorprendevano molto:- Alcuni bambini nascono da voi, altri non nascono, allora questi bambini nati saranno così felici come quelli non nati?!- n.1) Jozef, Christiane(Nauwelaerts) erano un’affettuosa coppia belga, ardenti devoti di Maharaj(v. foto). Jozef È morto qualche anno fa. Una volta Jozef organizzò un picnic sulla spiaggia presso Mumbai per Maharaj. Vi partecipai anch’io. Ci siamo divertiti e Jozef fece molte foto che ora fanno il giro del mondo. Al ritorno Maharaj chiamò all’improvviso Jozef e gli fece gesti strani.
(60.’23) (mostra due dita che si muovono sulla testa) Nessuno di noi capì. Quando lo chiedemmo a Jozef egli ammise che si stava vantando in cuor suo per aver organizzato “lui” questo picnic per Maharaj – nella “sua testa”! così Maharaj simbolicamente aveva indicato che Lui prevale nel suo stato senza stato della “Non –Mente”.
(60′.43) (Neela Balsekar) -Maharaj parlava di Jnana marga(via della conoscenza) ma io ero più incline al Bhakti marga(devozione).Gli chiesi una volta la differenza tra queste due vie. Rispose che non vi era alcuna differenza. Egli si esprimeva in puro advaita.(non-dualità)- n.1 parla:) -Jean Dunn, una signora americana, amava molto i dialoghi di Maharaj (61’12 v. foto) e decise di registrarli. Non appena partiva per l’America ne dava il compito alla dr. Vanaja, cosa che lei faceva con gioia. Centinaia di audiocassette furono registrate.- Dr. Vanaya) -Un giorno sentì che avremmo dovuto costruire un grande tempio per Maharaj nel sud dell’India poichè mia madre possedeva lì un terreno. Un grande spazio per i bhajans come a Ramanashram. Ecco cosa frullava nella mia testa. Allora egli disse:- Cosa potrai fare di più? Erigere una statua d’oro, no? Ma ciò non ti procurerà l’Eterna Beatitudine.-
(63′ n.1) – Maharaj mi ha spinto DENTRO… ecco la sua grandezza! Il piacere verso la via alla scoperta della mia Reale Natura, ecco il regalo che egli mi fece. Dopo di che non cercai nessun’altra guida.-
Dr Vanaya)-Una volta Maharaj mi disse: -Sei una matematica no?.. tutto È ZERO in ogni momento! Ricordati questo. Il bilancio È ZERO, tutto È ZERO.-
Soleva anche dirmi:-Tutto ciò che gli altri dicono di te, facci una croce sopra. Nessuno può descrivere la Natura Reale che È in te.-
63’43 Jayashr…):-La definizione di Maharaj della bhakti era totalmente diversa. Per lui chi non è separato dalla sua swa-rupa(Natura Reale) È un bhakta. Qualunque espressione semplice usasse conduceva sempre verso la nostra Natura Reale.- n.1) -Maharaj riceveva i visitatori più diversi ai suoi colloqui e la sessione di domande-risposte avveniva a seconda del grado di comprensione del visitatore.-
All’inizio era veramente difficile capire quello che voleva dire. Una volta Maharaj spiegò il fulcro del suo insegnamento ad un piccolo gruppo di ricercatori. Disse:- Dimenticatemi in quanto guru con un corpo, dimenticate le mie parole, sono solo indicazioni, ma fate un’unica cosa: stabilitevi nella “coscienza che siete” nel senso “io-sono”. I pensieri vi passeranno sopra, siatene solo testimoni. Senza identificarvi ad essi ed essi spariranno. Non sopprimete la mente, i pensieri che vi appaiono, poichè rimbalzeranno di nuovo. Lo stato senza mente prevarrà quando la Consapevolezza che È PRIMA della coscienza si rivelerà da sè. Questa Consapevolezza È la vostra Vera Natura ed È anche il satguru reale dal quale sgorgheranno gli insegnamenti. Questo sarà la vostra guida esclusiva.
65.’53 R.Balsekar) -Sapevo che non ero l’agente di nessun’azione, ma non ne avevo l’esperienza. Durante i periodi in cui traducevo per Maharaj ebbi questa esperienza. La traduzione che credevo di fare era solo “una traduzione che avveniva”.-
66’20 coppia) – Avendo ascoltato Maharaj per molti giorni la confusione persisteva. Malgrado la comprensione intellettuale, mancava tuttavia la chiarezza. Quando lo chiesi a Maharaj egli rispose che aveva pianto un seme che sarebbe germogliato a suo tempo. E così fu.-
66’52 altra coppia) – Tutti i giorni in cui solevo recarmi all’ashram di Maharaj fecero sì che la Sua presenza È sentita qui ora. Una delle frasi che ripeteva sempre:-Tutto quello che capisci, puoi capirlo solo con dei concetti. È molto difficile comunicare questa “conoscenza”. Egli cercava sempre qualche modo per sviare i tuoi concetti, per rompere le definizioni, per abbandonare tutte quelle idee religiose, spirituali, psicologiche, dai condizionamenti che hai avuto dall’infanzia. Una delle frasi a cui dava importanza era una citazione:- Ti darò la conoscenza oggettivamente: che la VITA È UN’ILLUSIONE.-
68’26 G. Schulz) – Anche se È indescrivibile, il “parlare succede, le indicazioni succedono”. Io sono Quello, tu sei Quello, tutto È Quello. Tutto È contenuto in Quello che È lo spazio chiaro e vuoto della conoscenza. La Realizzazione È che questa “conoscenza” È tutto ciò che avviene. Nessun passato, nessun futuro, solo “Questo”. Difficile per l’intelletto perchè non può arrivarci, dato che Quello È “prima ” della mente.-
– Mi chiamo Charlie Hayes. Da sempre avevo avuto la sensazione di essere spinto verso “qualcosa” di cui non avevo idea che cosa fosse, ma c’era questo senso di spinta. Dal 2002 al 2004 mi trovai accanto ad una persona il cui maestro era stato in presenza di Nisargadatta Maharaj. Lì scoprii la collezione dei dialoghi pubblicati in “Io sono Quello”, quindi l’indicazione immediata e diretta che avvenne tramite i grandi saggi come Dattatreya fino all’apparente discendenza con Nisargadatta, Bob Adamson e John Wheeler. Eccolo qui:- Tu sei e sai che tu sei-. Questa conoscenza sorge dall’Assoluto senza tempo, l’Essere prima del linguaggio. Tu sei Quello! Come dicevano gli antichi saggi: “Io sono Quello, tu sei Quello”. Tutte queste apparizioni sono soltanto “Questo”. Un’essenza che appare come “molti” come un oceano di Amore che appare come onde, gocce e nuvole. Un solo oceano, una sola acqua, un solo Amore, un “io-sono”. Da “io-sono” a “io-sono” …con Amore! Jai shri Nisargadatta Maharaj!
Al samadhi di satguru Siddharameshwar a Banaganga Mumbai.
Maharaj continuò con i suoi satguru bhajans anche dopo la Realizzazione e a chi glielo domandava, diceva che era per affettuosa gratitudine verso il suo maestro. Il piccolo ashram non potè più contenere tutti quei ricercatori che provenivano dall’India e dall’estero, ma Nisargadatta non era interessato ad ingrandirlo o a stabilire una fondazione e rifiutò il copyright per il libro “Io sono Quello”. Alla fine fu convinto da un suo guru-bandhu a lasciar formare una fondazione.
(73’17) Non appena apri le palpebre tutto lo spazio viene alla luce, allora com’È Quello da cui la coscienza È sorta? Migliaia di dissoluzioni non l’hanno mai toccato o distrutto. Questo È Quello. Accettalo o rifiutalo. Tu, come persona in un corpo non puoi capirlo. Significa che non esiste Quello? Il corpo(cibo), si prosciuga, così la conoscenza che È l’essenza del cibo, anch’essa sparisce. Diranno che sono morto! Non È forse un paradosso? Tutte le esperienze nella coscienza assieme ad essa spariranno di certo, ma il “Conoscitore della coscienza” non partirà: È ETERNO! Qual’È la forma della tua identità? Uscita dal grembo materno questa forma-corpo si osserva. Qual’era la “tua stessa” identità nel ventre materno? Non conoscevi tua madre, nè lei ti conosceva. Eri solo “ignorante”. Qualunque cibo tua madre abbia mangiato ha poi preso forma in quello che ora chiami “te”. Senza colore, senza forma, ecco la tua Vera Natura! Capisci o no? Lo ripeto: “Sono il Parabrahman”- Quello che prevalse prima del sorgere della coscienza. Non mi facevo delle illusioni, prima che la coscienza apparisse no? No, vero? Quello È il Para-Brahman. Assenza di conoscenza come di non-conoscenza. Ecco il Para-Brahman. Predominavo come Para-Brahman prima della cosiddetta nascita. Esisto o anche non-esisto, entrambe le false convinzioni erano assenti allora. Ma la falsa comunicazione “io-esisto”, “io-sono” È iniziata, anche se È un inganno enorme e non vi È nulla di reale in esso. Questo “io-sono” È come un’ombra e non ha un’esistenza propria. Il mio satguru ha rimosso tutte le errate convinzioni. Para-Brahman È il satguru Reale, satguru È Eternità, non mi riferisco ora al guru personificato. Satguru”Io sono Quello – Tu sei Quello” TAT WAM ASI.
76’36 donna che canta..) NULLA OLTRE IL SATGURU CHE È Dio, Para-Brahman.. creazione-continuità-dissoluzione- Questo È il corso naturale della Vita, ma per il NON-NATO la nascita È solo un INGANNO, un MITO. La Realizzazione del Sè non È il risultato di pratiche spirituali, ma È la dissoluzione del ricercatore – la nozione di “ricercatore” porta alla “causalità”. Ci potranno essere molte pratiche spirituali, ma non esiste proprio mai un ricercatore spirituale(2 volte) di frequente mi si chiede:-Che fare per raggiungere la propria Vera Natura?(Param-arth)- Dico loro che la “nozione di raggiungimento” È essa stessa la “schiavitù”. Comprendi bene:-Non vi È un “TU” separato che può raggiungere qualcosa! Realizza che non vi È nulla da Realizzare, nessun “altro ” da realizzare. Abbi solo una fede implicita nelle parole del satguru. La fede stessa È trascendentale. Tu sei Quello.TAT WAM ASI. (fulmine)
– Gli esseri umani lasciano il loro corpo come ogni altro essere vivente. Il “Realizzato” come l’ignorante abbandonano il loro corpo. Che differenza c’È? L’ignorante lo abbandona non solo con la ferma convinzione che sta morendo e sarà finito per sempre, ma anche con grande sgomento. La memoria di questa forma corporea era assente prima della nascita – quindi sparirà di nuovo al momento della “cosiddetta morte”. Non ricordavi nulla prima della nascita, poichè il senso di essere era assente allora. Dopo la morte tutte le memorie presenti saranno distrutte in ogni modo (se non c’È l’ “io-sono”) ma colui che ha realizzato la sua Vera Natura sarà in estasi. Capisce che lasciando la forma-corpo sarà senza limiti, infinito ed in totale abbondanza. Questo È il momento dell’appagamento e della celebrazione. Quando il Prana abbandona il corpo, il Realizzato lascia cadere il corpo: rimane come Pura Consapevolezza e predomina in eterno. La Consapevolezza non nasce e non muore: È la Realtà senza cambiamenti. Comprendi l’essenza ora: al momento della nascita il senso dell’ “io-sono” È apparso all’improvviso e questa conoscenza “io-sono” si È erroneamente identificata al corpo-forma(la peggior sfortuna!) quando realizzerà che non È il corpo-forma la sua Vera Natura si troverà non solo LIBERA ma realizzerà che È senza limiti fin dall’eternità. Se sei sul punto di morire, osserva, sta attento se hai capito la tua Vera natura. Le attività giornaliere avvengono in ogni modo attraverso l’apparato psicosomatico. Quando veneri la conoscenza “io-sono”, il Principio Guru, Ishwara(se rimani nel Sè) capirai che l’esistenza funziona solo in modo automatico.
(81’35) Sei tutto e sei nulla e Oltre te stesso. Svegliati e sappi intuitivamente: -La comprensione stessa È Realizzazione. (versi di Tukaram:)Non sono nè corpo nè mente, non ho punti di riferimento di alcun tipo. Predomino eternamente con Assoluta Consapevolezza (ripete da Non sono….Consapevolezza – Foto Kailash) Sono come lo spazio onnipresente, mai arrivato mai partito, il resto sono solo chiacchiere(ripete da:Non sono…Consapevolezza.)
Non ho bisogno di nascere nè di affrontare la morte. Non sono diviso dall’Eternità (ripete da : Non ho bisogno….Eternità) (ripete da: Non sono nÈ corpo…Consapevolezza) San Tukaram testimonia l’essenza segreta. –Il Sè È oltre l’azione e l’inazione-(ogni azione È impersonale) (ripete da: San Tukaram… inazione”.)
(Ripete da:-Non sono nè corpo….. Consapevolezza)