di Guy Spiro
traduzione di Isabella di Soragna
tratto da Monthly Aspectarian the Magazine for the New Age – maggio 2001
Che cos’è dopo tutto la realtà? La meccanica quantica sembra alquanto esotica… pertanto se vuoi penetrare, seppur con molta attenzione, in un’altra visione, potresti vedere la natura della coscienza, in un modo nuovo. Idee sorprendenti adottate da tradizioni mistiche migliaia d’anni fa potranno colorare le tue idee e le tue azioni con una nuova luce. Il fisico quantico ed autore Fred Alan Wolf spiega come il reale è soprattutto legato al potere dell’attenzione e dell’immaginazione.
Monthly Aspectarian: Fred, di solito inizio chiedendo alle persone la loro storia. Come hai cominciato e quali sono i cambiamenti avvenuti da allora fino ad adesso?
Fred Alan Wolf: Questo sarebbe già una conferenza! Da bambino m’interessavo alla magia. Questo mi porto’ poi allo studio della fisica, perché il mondo che percepivo da bambino, pareva possedere questa qualità: quella di essere semplicemente tutte le cose che m’incuriosivano. La magia sembra essere una via naturale d’investigare, se uno è interessato a scoprire perché le cose sono nel modo in cui sono. Fare scherzi di magia, chiedermi come i maghi potevano fare quello che facevano, tutto questo mi porto’ allo studio della fisica. Questo mi spinse fino ai piu’ profondi strati della fisica, che divenne metafisica e dalla metafisica approdai al misticismo e alla spiritualità.
MA: Per la maggioranza della gente scienza e magia sono antitetiche.
FAW: Una delle ragioni per cui fu inventata la scienza fu per poter venire a capo del conflitto tra il sentimento mistico – che ogni scienziato credo abbia quando inizia la sua carriera – ed il bisogno o desiderio di una spiegazione, che attribuisco alla necessità di sicurezza che tutti abbiamo. Vogliamo capire il mondo. Non sarà lo stesso in tutte le culture, ma vogliamo comprendere per far fronte agli eventi probabili o improbabili che potranno avvenire nei prossimi 20 o trenta anni o in una vita. Vogliamo poter far fronte a questo. Il vocabolo per questo bisogno di spiegazioni è scienza, mentre chiameremo mistica o spiritualità, il bisogno di vivere nel mondo con una certa gioia. C’è conflitto: conflitto che è presente in ogni cuore e mente di uno scienziato e di ognuno di noi credo, ma lo vediamo piu’ esplicitamente nei conflitti della scienza.
Penso che nessuno scienziato direbbe che la scienza puo’ spiegare ogni cosa. Io certo non lo penso. Né uno scienziato potrebbe accettare la visione di un mistico come sola spiegazione. C’è questo costante campo di battaglia tra spirito e corpo o anima e mente che avviene in ognuno di noi.
MA: Ho questa definizione della magia: è la conoscenza e il significativo utilizzo di leggi naturali che la maggioranza delle persone ignora.
FAW: Questo lo si puo’ applicare alla fisica e alla tecnologia quantica oggigiorno. La tecnologia per la maggioranza delle persone è magia. Dubito che ci sia una persona viva oggi che abbia una totale comprensione di tutta la tecnologia che lo circonda… dall’automobile al computer, ai film, alla TV, al telefono, alla radio ecc. Spesso sappiamo solo come accendere o spegnere questi strumenti.
MA: Qual è la cosa piu’ importante che vuoi comunicare alla gente in questi giorni?
FAW: Gli studi in cui sono coinvolto continuano nella stessa direzione che avevo preso da bambino. Vorrei sapere e continuare a comprendere e sperimentare questo universo magico come lo vedo io. Voglio comunicare come insegnante quello che ho capito e imparato su di esso al massimo numero di persone e che tuttora sto facendo… poiché adoro fare presentazioni e far uso dei multi-media. Mi dà la possibilità di esercitare quel po’ di talento che possiedo in questo mondo. Questo è quanto vorrei continuare a fare e mi diverte. M’interesso ora a quello che chiamano la Nuova Alchimia, un modo di trattare il vecchio ed il nuovo, uno dei miei temi favoriti… prendo qualcosa di nuovo e lo presento come qualcosa di antico, osservo la relazione che hanno, i contrasti forti tra di loro e al risultato che danno il nuovo e l’antico allo stesso tempo. Possiamo comprenderlo in noi stessi ad un livello piu’ profondo di quanto avverrebbe se lo usassimo solo come qualcosa di antico o di nuovo separatamente.
MA: Che evoluzione ha avuto il tuo pensiero?
FAW: Comincio’ col bisogno di risolvere problemi. Vedevo la vita come una serie di problemi: prima è necessario chiarire e definire di che cosa si tratta e poi risolverlo trovando una risposta. Piu’ avanti realizzai che la filosofia del problema-soluzione era in se stessa problematica e creava scompigli nella propria vita. Non era questo il modo migliore: ti faccio un esempio. Giri il mondo con in mano un martello e non appena vedi qualcosa che assomigli ad un chiodo, usi il martello. Il problema è abbandonare il martello per prima cosa. Nel mio caso si trattava di lasciare andare il bisogno di vedere tutto in termini di problemi che cercano soluzioni. La relazione umana ad esempio non fa parte di questo binomio problema-soluzione.
MA: Che cosa è successo dopo che hai realizzato la necessità di abbandonare il martello?
FAW: Accaddero cose da me ignorate in precedenza, alcune devastanti, altre illuminanti. Grazie ai viaggi ed a queste esperienze la mia visone cambio’ radicalmente e mi spinse ad un esame approfondito del lato metafisico dell’esistenza.
MA: Quando vai dal mondo della scienza a quello della metafisica devi aspettarti un contraccolpo dal mondo scientifico.
FAW: Da quando lasciai il mondo accademico negli anni ’70 e le loro posizioni e punti di vista, il mio atteggiamento fu giudicato inaccettabile per un professore. Ogni libro che scrivo riceve giudizi negativi e positivi: alcuni mi lodano altri reagiscono con virulenza, ma è meglio che essere ignorati.
……
MA: Uno dei temi piu’ affascinanti della nuova fisica quantica è l’idea che la realtà fa capolino allorché la tocchi con la coscienza e sparisce dall’esistenza quando la privi della tua coscienza.
FAW: Se segui questo fino alla sua conclusione logica vedi che c’è una sola Anima nell’universo. Una Coscienza capace di far venire alla luce una realtà e toglierla dalla manifestazione. Se hai questa esperienza è perché ti sei identificato o stai lavorando per riconoscere questo tipo specifico di consapevolezza o ne fai parte. Non è che tu abbia una mente e il signor Jones un’altra e la signora Smith un’altra ancora, ma tu, Jones e Smith siete una mente sola. Il riconoscere che sei una sola mente – mentre puo’ apparire spirituale, bello – dal punto di visto quantico puoi darne una prova logica. Questo accendersi e spegnersi della realtà è una parte molto importante: indica che la mente o questa Mente unica fa parte del mondo fisico.
MA: E’ incredibile come quello che la gente pensa di questo mondo sia molto piu’ malleabile di quanto uno possa ammettere. Se ti metti a riflettere con questo modello di universi paralleli, dove una decisione qualunque ti porta in un’altra… una volta mi trovavo fermo in un ingorgo di traffico e mi sono messo a proiettare gioia. Piu’ proiettavo gioia e meno il traffico mi rallentava. E’ affascinante quello che puoi fare.
FAW: E’ difficile per la gente abbandonare il controllo oggettivo e temporale che hanno imparato cosi’ bene, osservando i secondi scanditi dal tic tac dell’orologio. Bisogna ricordare che ogni orologio è solo in accordo con altri orologi che abbiamo posto come modello.
MA: Eppure anche se il piano fisico è maya, illusione, quando ti schiacci un dito fa male!
FAW: Se il mondo fisico è maya, che cos’è reale? Questa è la domanda che ci fa impazzire quasi. Ma la realtà non è solo il mondo fisico, è la relazione della mente con il mondo fisico che ci procura la percezione della realtà. Non c’è realtà senza la percezione di quella realtà. Quello che potrebbe essere la realtà senza quella percezione della realtà è inconoscibile. Non sappiamo che cosa sia. Possiamo solo assumere che è quello che è, quando non l’osserviamo – una supposizione densa di problemi. Vi è un antico problema filosofico di questo tipo: sono in una stanza e osservo un giardino da una finestra. Decido di lasciare la stanza, vado in quella attigua, chiudo la finestra, creando il buio completo. Risultato: cosa accade al giardino? La risposta è: se fossi la sola coscienza che è mai esistita ora ed in futuro, il giardino sparisce all’istante in cui vado nella stanza buia. La gente lo trova incomprensibile. Allora la questione è la seguente: supponiamo che vi sia un’altra persona che continua a guardare e a vedere il giardino ed io sono nella stanza buia, che cosa mi dice questo? In fondo ci dice che una parte di te vede la luce e una parte di te osserva il buio. Ma tu stesso non sei né nel buio né nella luce completamente. Sei una sola coscienza in quello che sembra diviso in due parti, ma è pur una sola coscienza. Anche se sembra essere in due posti diversi, non lo è.
Il vescovo Barkley afferma che tutto è la Mente di Dio, allora puo’ essere accettabile. Se supponi che vi è una coscienza separata o menti separate nel mondo, sei in un paradosso, poiché dal tuo punto di vista, se sei una mente sola, se guardi il mondo, lo esamini e cerchi di capire come funziona, concludi scientificamente che la fisica quantica governa queste leggi operative. Esiste da piu’ di 100 anni e le sue leggi funzionano universalmente. Quello che preannuncia riguardo al mondo non è come il mondo sembra apparire. Preannuncia strani accavallamenti di realtà, realtà parallele e oggetti che esistono in due luoghi allo stesso tempo e questo tipo di cose.
Allora ti domandi: com’è che gli oggetti non appaiono in due posti diversi allo stesso tempo, il mondo sembra coincidere ed appare unico? Secondo la fisica quantica questi paradossi sono spesso risolti: ossia quando ha luogo un’osservazione tutto quanto cade insieme in una realtà singola e non multipla. Questo è quanto fa la mente. Se lo accetti, allora incorri nel problema di quanto accade se osservo un’altra persona. Come mi comporto con quella persona? Se la guardo con gli occhi della mia comprensione quantica, quella persona dovrebbe essere multipla, o schizofrenica, dovrebbe avere personalità multiple.
MA: Come in effetti hanno.
FWA: Certo, anche secondo me; ma se chiedi loro che cosa sono, affermeranno che sono frenici, non schizofrenici, e normali sotto tutti gli aspetti. Cosi’ cadiamo in un paradosso, cioè che il mondo come lo vedo io è in un certo modo, ma il mondo che essi mi raccontano è in conflitto con la mia comprensione del mondo. La sola possibilità di uscire dal paradosso è supporre che qualunque cosa sia cosciente nel mondo non debba essere solo tra le due orecchie, ma possa esistere in un tipo di non-località. Non deve avere necessariamente una sola localizzazione e questa è un’ipotesi di lavoro che permette la formazione di simili opinioni. Non si tratta di una coscienza separata, perché questo ti porta di nuovo al paradosso.
MA: Se accetti l’Uno, allora la sola possibilità dell’illusione di separazione dall’Uno è di basare il ragionamento sulla dualità. La dualità è molto piu’ di due. Dualità è tutto quello che sembra esistere al di fuori dell’Uno o separata dall’Uno. Se accetti che vi è solo l’Uno, allora l’esperienza dell’illusione della separazione dall’Uno – di avere un’esistenza apparentemente distinta dall’Uno – è basata sul concetto di dualità. Senza dualità non ci puo’ essere nulla “separato dall’Uno.”
FAW: Torniamo indietro di qualche passo. Se accetti che vi è solo l’Uno, allora com’è che vi è un’esperienza di due?
MA: E’ un’illusione, ma l’abbiamo.
FAW: Cosi’ dal punto di vista dell’unità, cio’ sarebbe illusorio, o maya. Questa è una risposta possibile. Un’altra risposta sarebbe che anche l’unità stessa è inconcepibile. E’ inavvicinabile. Non puo’ essere definita, poiché il solo atto di definizione è distinguere qualcosa da qualcos’altro. L’atto di definire è di per sé dualistico, è dualità, separazione. Cosi’ incappi nel problema: “Già! è un miracolo.”
Nella Kabbalah, parli della natura dei numeri uno e due: uno è l’unità simboleggiata da Aleph e due è simboleggiato da Beth. Aleph è lo Spirito grande e indiviso, Beth o due, è una casa e significa anche l’atto di separare l’interno dall’esterno, o un confine tra sinistro e destro o sopra e sotto o qualunque altra distinzione. E’ l’atto del mago, quello che ad un tratto porta alla luce qualcosa da qualcos’altro. L’atto di portare alla luce qualcosa da qualcos’altro è dualità. Il paradosso sta nel riconoscere che se possiamo osservare una distinzione, se possiamo seguire il trucco del mago, allora c’è qualcosa in noi che è capace di trasformare l’unità in dualità, oppure la regola dell’unità è di formare la dualità. O puo’ essere che non puoi concepire l’unità senza la dualità.
MA: Come Ollio diceva a Stanlio: “Ecco un altro pasticcio in cui ti sei cacciato!”
(ridono)
FAW: Eco il tipo di problemi in cui incorri quando cerchi di combinare l’intuizione mistica con la fisica quantica.
MA: …il lavoro in cui te ed io siamo coinvolti è, credo, un tentativo di alzare il livello di coscienza individuale per innalzare quello collettivo….
FAW: E’ vero, ma non mi vedo nel ruolo di innalzare il livello delle masse, riconosco solo il desiderio della gente di vivere qualcosa al di là del benessere materiale. …Quello che oggi manca nella nostra cultura è la mancanza di una comunione spirituale. Le cosiddette masse di gente (qualunque sia il significato di questo vocabolo)possono trovarla frequentando una chiesa o un tempio, una volta alla settimana. Vi sono pero’ persone che hanno bisogno di un ulteriore stimolo intellettuale, intelligenti e capaci che soffrono di questa mancanza e non la trovano frequentando solo una chiesa. Forse quello che faccio puo’ interessare costoro.
MA: …ci fu una gran vittoria dovuta all’uso della meditazione collettiva durante la guerra fredda. Fu come un lento innalzamento della coscienza delle masse e la guerra fredda termino’. Si potrebbe usare lo stesso metodo per altri scopi. Corrisponde al tuo modo di pensare?
FAW: Certamente. Corrisponde alla nozione che esiste solo una Mente e che i pensieri che hai, mentre ti sembrano molto personali e contenuti ora nella tua testa, questi pensieri sono pensati dappertutto da qualcuno, in un determinato momento ed in una qualche forma. Non necessariamente allo stesso modo in cui stai pensando ora, ma fanno parte della coscienza collettiva – come direbbe Carl G. Jung – o in termini di una sola Mente come lo propongo io.
…….
MA: Puoi esprimere un’affermazione essenziale?
FAW: A volte il mondo ci sembra un luogo oscuro, ma qualcosa di brillante riuscirà sempre ad a attraversarlo. Il solo fatto che appaia un mondo è cosi miracoloso e impossibile da descrivere che si dovrebbe sempre essere pieni di rispetto, ammirazione e gioia nonostante le ovvie mancanze che uno incontra nella vita.