Isabella di Soragna
di Saverio Quacquarelli
Un Tentativo di Analisi del Tempo. In una Libera Ricerca. Tra Scienza, Filosofia e Mito.
Cosa sia il Tempo, credo che neanche la Scienza si sia effettivamente messa in accordo sulla sua reale natura. Questo penso sia dovuto dal fatto che, lo stesso, essendo continuamente ed “effettivamente” percepito, si renda, di fatto, di difficile analisi. Le Teorie sono tante. Molte si scontrano soprattutto su di un punto: la sensazione dello suo scorrere linearmente rispecchia la realtà, o è solo un’illusione?
Dal mio personale punto di vista, credo che parlare del Passato, del Presente e del Futuro, come a dei fenomeni ben distinti e separati tra loro, sia una descrizione del Tempo falsata ed erronea. Indubbiamente, se provassimo a rievocare attimi del nostro Passato, avremo l’assoluta certezza che siano già accaduti e quindi ben separati e lontani dal nostro Presente. Inoltre, se cercassimo di pensare al nostro Futuro, opereremo un’astrazione dove, apparentemente, qualsiasi cosa Immaginata, sarebbe, ancora una volta, ben percepita come separata dal nostre Presente. Andando ad analizzare bene la cosa, però, ci accorgeremo che, quello che realmente abbiamo fatto, in ambedue i casi: è quello dell’aver “Posizionato” nel nostro “Presente apparente”, sia quelle vaghe immagini alle quali abbiamo dato il nome di Ricordi, e sia quelle astrazioni con le quali abbiamo teorizzato un nostro possibile Futuro. Insomma, è sempre nel momento “Presente”, che hanno preso “effettivamente” vita: sia i nostri Ricordi, che le previsioni di un nostro ipotetico Futuro. Queste osservazioni, mi hanno dato la possibilità di riflettere sul fatto che, ancora una volta, è sempre la nostra Mente con i nostri sensi a “Determinarci” in una posizione temporale. E Basta pensare a quanto lo stesso nostro Presente sia legato ai nostri Sensi, per capire che, paradossalmente, nessun Evento vissuto con i nostri sensi può essere registrato dalla nostra Mente, effettivamente nello stesso istante nel quale esso è realmente avvenuto.
Questo vale sia per quello che vediamo: considerando che ogni oggetto percepito con la vista, impiega, in base alla sua distanza da noi, quel tempo legato alla velocità della Luce. E lo stesso vale anche per quello che sentiamo: legato alla velocità del suono. Per quello che odoriamo: visto la lentezza degli odori nell’essere percepiti dopo la loro trasmissione. E questo vale anche per quello che tocchiamo: visto il tempo che impiega l’informazione sensoriale (impulsi nervosi), a viaggiare dalla nostra pelle al nostro cervello. Insomma, sembra proprio che quello che percepiamo come Presente, non sia altro che un Film Sensoriale Sospeso nel Passato. Ecco che anche il Tempo, come la Materia, incomincia ad apparire particolare …Ma la Scienza, come affronta l’argomento?
Isaac Newton, aveva postulato: che il Tempo aveva un valore Assoluto, che scorreva linearmente e che era uguale per tutti. Ci volle Albert Einstein, con le sue Intuizioni, a stabilire che il Tempo non poteva essere pensato come ad un qualcosa di slegato dallo Spazio; (essendo con quest’ultimo in continua ed indivisibile Relazione). Einstein intuì che il Tempo, proprio per la sua intima connessione con lo Spazio, non poteva nemmeno essere considerato un assoluto. Visto che il suo scorrere variava in base alla Posizione, al Moto e alla velocità di Moto, di chi ne faceva la diretta esperienza; e di chi si trovava nel tentativo di misurazione dello stesso. Ovvero: capì che il Tempo non poteva essere uguale per tutti. E inoltre, intuì che anche la Gravità ne modificava “pesantemente” lo scorrere. Insomma, il Tempo risultò Relativo. E la parola Adesso non poteva avere lo stesso valore per tutti. Oggi è comune pensare al Tempo non più slegato dallo Spazio. Tanto che, oramai, è quasi accettata da tutti l’idea di un Mondo Fenomenico “ospitato” in un Universo Quadrimensionale. Formato dalle tre Dimensioni Spaziali e da una Temporale. Questo “nuovo” Ente è oggi conosciuto come: lo Spazio-Tempo. Io percepisco questo nostro Universo, come un “Teatro” che garantisce un Palcoscenico ai nostri Eventi. Anche se, questo Palcoscenico, lo percepisco, anche, con ancor più Dimensioni, forse infinite … Ma andiamo per ordine. Questo Palcoscenico Quadrimensionale, è per molti Fisici ipotizzato come ad un “Universo a Blocco”.
Un Universo quasi somigliante ad una forma di pane, che “conterrebbe” già tutto. All’interno dello stesso, infatti, sarebbero presenti già tutti gli “Eventi” passati presenti e futuri, senza nessuna separazione. Dove ogni Essere senziente si “affetterebbe” la sua porzione di “adesso” in maniera del tutto personale, in base alla propria inclinazione nella sperimentazione dello stesso. In Questo Blocco, ogni attimo di Vita di ogni singolo individuo sarebbe simultaneamente reale e presente nell’ Ora e per Sempre. In Tale sistema, Noi saremo come delle configurazioni spazio-temporali (IO: Ente + Materia), che farebbero un esperienza quadrimensionale chiamata “Vita”. Ecco che ogni Individuo vivrebbe, in questo Universo a Blocco, la sua esperienza “nel tempo e nello Spazio”, sperimentando una serie di Istanti già esistenti. I quali, anche se sistemati uno dopo l’altro, grazie ai dati presenti nella nostra Memoria, saranno comunque vissuti in una loro consequenzialità apparente: perché percepiti in un’illusoria linearità temporale. Ma in “realtà” tutto è contenuto adesso.
Nelle mie personali conclusioni, io vedo lo Spazio-Tempo come ad una Proiezione Olografica Multidimensionale della Coscienza. Dove in una illusoria scissione e separazione dalla stessa, l’Evento: ac-Cade, collassando, da un’infinita Possibilità adimensionale e atemporale, Propria, di una Coscienza Superiore: priva di ogni direzione, dualismo e polarità. Noi, potremo essere sia il Regista, sia il Proiezionista, e sia il personaggio Protagonista di un Film Coscienziale, che appare e si rende visibile, perché ac-Caduto nel Dualismo della Forma, dove ha acquisito, di conseguenza: una polarità, una dimensione Fisica e una direzione Temporale. Un Film proiettato, anche grazie al “Gioco” degli Opposti: dove l’Antimateria avrebbe lo stesso ruolo degli intervalli di nero delle pellicole Cinematografiche. E dove, la Luce: diverrebbe quell’elemento fenomenico che ne Garantirebbe la proiezione, ma nell’obbligo delle regole Fisiche legate alla velocità della sua stessa trasmissione. Il Tempo e lo Spazio, sarebbero un escamotage della Coscienza Universale, (Brahman), che permette ad ogni singola Coscienza Individuale, (Atman), illusoriamente scissa da se stessa, di fare l’esperienza nella materialità e nel Tempo illusori della Forma. Ma, come abbiamo detto, sarà solo Illusione, perché tutto è già accaduto, proprio ORA.
Per citare Parmenide: … Essendo ingenerato è anche imperituro, tutt’intero, unico, immobile e senza fine. Non mai era né sarà, perché è ora tutt’insieme, uno, continuo. Difatti quale origine gli vuoi cercare? Come e donde il suo nascere? Dal non essere, non ti permetterò né di dirlo né di pensarlo. Infatti non si può né dire né pensare ciò che non è… L’essere come potrebbe esistere nel futuro? In che modo mai sarebbe venuto all’esistenza? Parmenide, I presocratici, p. 275 Tutto questo ma, senza però rinunciare alla libertà nella Sperimentazione, nel Fenomenico, di ogni Essere che sta esercitando il suo Libero Arbitrio. Perché: (e qui concludo), in quest’Eterno Multi Verso Multi-Dimensionale, non sarà tutto stabilito e fisso. Ma l’Essere, nelle sue Scelte, opererà nel Macro, come nel Micro delle Particelle: una Funzione, molto simile a quella del Collasso della Funzione D’onda, prevista dal Principio di Indeterminazione di Heisenberg. Così che collasserà, tra gli infiniti “Futuri” già esistenti in potenza, quello determinato dalla nostra Coscienza. Ora.