sconvolgimenti e cataclismi, o l’alba di una nuova umanità… (considerazioni da vari scritti sul tema)
Studiando ed interrogando scienziati, scrittori, psicologi e …bottegai, con espressioni diverse, ma con un fondo simile, la maggior parte concorda sul fatto che la coscienza umana è caratterizzata da un innaturale senso di separazione tra io – e non-io. Da questo senso di separazione nasce ad esempio, la violenza sui bambini, (esempio: le stragi improvvise nelle scuole) le sempre numerose guerre in tutto il pianeta, le menzogne, il degrado ambientale. Ecco visibile il senso di separazione ’’io-loro-io-pianeta’’. Il nostro rapporto col mondo si fonda quindi sul bisogno e sul desiderio: ci sembra che ci manca sempre qualcosa e se riuscissimo ad averlo, saremmo a posto. Ecco lo schema mentale che alimenta il modello economico globale. Ecco il modello del ”venditore-vi manca-qualcosa’’ e il fiume di qualità vantate per vendere il prodotto:”-Così sarete felici”- è il suggerimento subliminale usato. In tal modo accumuliamo e tratteniamo.
Non è solo un senso di mancanza fisica, ma di mancanza psicologica che determina nell’umano ansia e preoccupazione e si cerca di ovviare con l’acquistare, ottenere e conservare.
In varie epoche e culture, solo pochi individui hanno infranto questa allucinazione, poiché hanno verificato che il senso di un IO separato è fantasia. Non si tratta di diventare migliori, ma di trasformazione radicale e a volte improvvisa – che dal “me-mio”, passa alla vastità e all’eternità in cui si svolge la storia. Una volta corretta questa allucinazione di base, il resto si aggiusta da sé. Vediamo l’apparenza dell’ ”altro” e che essere dietro quell’apparenza è lo stesso di chi lo guarda, solo in forma diversa. Il senso di essere un’entità separata si scioglie come neve al sole! C’è solo amore incondizionato senza “bisogni”: il fine diventa solo amore senza scopo o attesa.
Dopo anni di ricerche e meditazioni il principe Siddharta si sedette sotto un albero. Dopo aver passato una notte tormentata da allucinazioni di ogni genere, le riconobbe come “proprie produzioni mentali” e all’alba ecco la comprensione definitiva: non solo i sogni o visioni notturne, ma tutto quanto viveva, era solo un gioco della mente e quindi inaffidabile. Comprese che la sua vera natura era pura consapevolezza. Lo stato di budh, lo fece diventare noto come …Buddha.
“Che nuova pratica hai trovato?” fu in seguito la domanda che gli fecero.
“Non ‘ho’ fatto nulla’’. Silenzio. Niente era cambiato, migliorato, era avvenuta la semplice comprensione di qualcosa di indicibile al di là di tutto ciò che cambia.
Questo può accadere a chiunque, a tratti o in modo durevole: vista la verità, l’allucinazione della separazione è finita!!
Si direbbe anche che dall’inizio del secolo, più peggiora la situazione esterna, più molti sono spinti a “Risvegliarsi”. Si tratta di iniziare a spronare, grazie ad alcune persone ben motivate, verso un cambiamento di coscienza (sembra per assurdo, quasi come una nuova moda lanciata da alcuni, che poi si espande in varie città e paesi). È conosciuto in India un metodo l’’Oneness blessing ‘’ o DIKSHA*: pare che sia una trasmissione con le mani sulla testa di un individuo, per un paio di minuti. Sembra che il Risveglio sia anche legato alla neurologia del cervello. Malgrado ogni tipo di intuizioni spirituali, lavoro su di sé ecc. se l’attività neurologica del cervello non è in grado di gestirle, queste intenzioni non possono radicarsi.
Questo Oneness blessing è proposto per agire sul cervello, riducendo l’effetto della prevalenza del ’’rettiliano’’ o di sopravvivenza e paura viscerale, che inibisce l’”apertura vera”. Inoltre l’attività dei lobi parietali troppo vistosa nell’uomo moderno, produce il senso (allucinatorio) di separazione dall’ambiente. Più le applicazioni aumentano e più l’attività parietale-allucinatoria si affievolisce. Sono state fatte analisi su monaci tibetani dopo anni di meditazione, in cui l’attività abnorme era scomparsa e così il senso di separazione.
Che fare allora per prepararci all’imminente cambiamento? L’amore vero è il grande guaritore che annulla l’illusione della separazione: unisce, la paura invece divide. Il mondo esterno è solo il riflesso di quello interno in ognuno di noi.
Per millenni l’umanità è stata tenuta in soggezione dalla paura e dal giudizio. La religione fu usata come strumento di controllo sociale e conformismo. Un Dio critico, giudicante e iroso ha convinto l’uomo che essere “spirituali e degni di amore” significa essere “buoni”, ossia fare ciò che gli altri vogliono da noi, uniformarci alle regole e alle richieste della società, i bisogni degli altri prima dei nostri, sacrificarsi, mostrarsi degni. Diventa quindi un giudice interno sempre all’erta e ci sentiamo in gabbia, impotenti e…colpevoli! Le imposte delle finestre sono sbarrate e il risultato inevitabile è: ansia, depressione, malattie e infelicità inspiegabili.
Il “risveglio vero” è un cambiamento profondo e viscerale: invece di considerarsi poveri peccatori, si fece strada un tempo, il vecchio sistema scientifico che rifiutava Dio o al contrario si arrogava strapoteri per compensazione.
Siamo invece una scintilla di vita divina e vera. Nella nuova cosmologia che si affaccia, di energia e coscienza, tutto l’universo riappare come Unità. Nessun cielo lassù, karma, eredità genetiche e tutto ciò che rappresenta una ”separazione”.
Al suo posto solo amore incondizionato che tutto pervade e annulla i contrari.
Otteniamo ciò su cui ci focalizziamo. Se avviene sulla paura e sul giudizio, come esseri indegni, obbedienti e pieni di angoscia, questo provocherà la negatività e la mancanza di libertà e gioia nel nostro mondo. Lo scopo della vita è la gioia – non quella dell’avere transitorio e inaffidabile, non la bontà inculcata da paura, controllo, obbedienza, anche inconsapevoli. Gioia senza motivo, spontanea e sincera.
“Essere vero a te stesso’’(da Amleto di Shakespeare). Seguire una felicità sana rappresenta il divino femminile e onorandola, entriamo nel nuovo cosmo che vede tutto come sacro e divino. Annulliamo i confini terra-cielo e attiriamo la gioia che emaniamo. C.G. Jung vedeva che la nostra divisione interna (buoni-cattivi ecc.) provocava l’Ombra che credevamo all’esterno.
Diceva: -Un fatto interiore non reso cosciente si produce fuori come destino. – Ecco le guerre, i genocidi, il razzismo, le fazioni religiose o familiari, ecc.
Gandhi: -Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. –
Non si può amare con lo sforzo di essere buoni, se da piccoli siamo educati a questo: -Ti amo se sei buono e bravo. –
Amare sé stessi non significa sforzo ad essere leali a rapporti sbagliati e limitanti, ma sciogliere i vecchi modelli imposti, altrimenti si finisce a ripetere con altri il vecchio modello di giudizio e colpevolezza.
Se tendiamo alla vera felicità interiore che è amore verso tutto e tutti, senza limiti di angosce e obbedienze inculcate, essa si manifesterà attorno a noi. Non si può far finta di essere felici, ma disposti a lasciar andare e cambiare senza più frammentare le nostre energie. Dire un sì totale alla vita, non opponendoci, ma focalizzandoci su ciò che ci corrisponde ed amiamo.
Ama e fa’ ciò che vuoi” (Sant’Agostino)
Trasformando noi stessi cambierà anche il mondo.
Il mondo attuale non testimonia il divino, ma la nostra avidità e potere per compensare questo senso di mancanza e di soggezione.
Deprediamo la terra come merce da sfruttare, una vita da controllare invece di sentirla come il nostro stesso essere. Eppure una luce sta lentamente penetrando, ma bisogna riconoscerla ed alimentarla: siamo LUCE (dimenticata) della nostra VERA NATURA. Anche molti scienziati hanno potuto calcolare-verificare che siamo in un’epoca di transizione. E’ il cosiddetto 5° ciclo: corrisponde alla fusione del maschile col femminile.
L’antica saggezza dei Maya lo conferma. Molti l’hanno visto nei “cerchi di grano” apparsi misteriosamente anni fa: sono informazioni subconsce e profonde di cui non siamo consapevoli.
Perché è noto il detto: -Non fare agli altri quello che non vuoi si faccia a te. -?
Con questa frase si capirà che non c’è differenza tra noi e gli altri: quel che faccio agli altri lo faccio a me stesso. “Voi-IO” è una cosa sola.
Vedendo questo, guerre, violenze, segreti vergognosi ecc. NON avranno più senso! Realizzando ciò, si potrà sperimentare: –
-La fine di vecchie storie irrisolte, leggerezza interiore, trasformazione di vecchi modelli di comportamento e scomparsa di un certo tipo di persone e situazioni, capacità di vedere il quadro completo e
-Ritorno all’oceano di possibilità del VUOTO, al luogo a-temporale del…NULLA.-
-L’energia archetipica del “femminile”, della Vergine, della Madre e della Vegliarda o Dea nera.
La vergine non è una giovane adolescente, ma colei che non si sposa perché è già intera in sé, bianca e immacolata: tutto è già chiaro e autentico. Appare in tutte le antiche culture e non sopporta corruzione o manipolazioni di poteri: ecco perché nella vita moderna spesso venne ‘’corrotta’’ e dipinta come immatura e priva di vera gioia. Al contrario, rappresenta la maturità piena spirituale.
La madre è la natura in tutte le sue manifestazioni, (alberi, fiori, mare e terra) dà vita e nutrimento al pianeta, dobbiamo rispettarla e amarla, anche se ora è alla fine di un ciclo e dovrà rinascere.
La Dea nera (come la Vergine nera in tanti luoghi sacri) ci mostra che la rigenerazione può avvenire solo con la distruzione del vecchio. Per il mondo è l’inverno, per la psiche umana è il momento della ‘’notte oscura dell’anima’’ un momento di ritiro in sé, di depressione, di introspezione, necessari alla futura rinascita – cosa che nelle antiche culture era normale – ma in occidente non è sempre comprensibile ed è visto come un male, non essendo più abituati a concedere tempo a questa parte essenziale del ciclo creativo. Il suo compito è di farci raggiungere i luoghi oscuri della nostra psiche dove si annidano colpe e paure che c’impediscono di amarci come siamo e abbracciare le parti di noi che prima rifiutavamo. Il piccolo sé (ego) metterà in atto ogni trucco per tenersi stretto gli ultimi residui del mondo morente, senza riconoscere l’immenso aiuto che essa ci offre per aiutare a vederci nella nostra vera luce. Noi la consideriamo morte, ma in realtà essa ce lo mostra come ri-nascita. Anche lei fa parte di noi e ci aiuterà a ritrovare la pace del saggio che si immerge nell’oceano senza inizio e senza fine e poter ricreare di nuovo.
Ciò che per altri è morte, per noi invece è VITA.
Più che mai la “mondializzazione e robotizzazione’’ in atto, mostrano l’unicità dei comportamenti negativi (violenze, stermini, dittature, profitti economici da guerre, ecc.) quindi si tratta sempre più di eventi globali e interdipendenti. Fondamentalismi, ipocrisie religiose e imperialismo culturale, riflettono sia un collasso globale o un cambiamento globale.
Scienza e spiritualità dovranno collaborare per liberarci dai lati più distruttivi del cosiddetto progresso materiale, per illuminarci verso il nostro vero stato naturale. Affrontare le sfide e superarle accogliendone il senso. L’evoluzione materiale, esteriore, periferica, i cambiamenti epocali sono stati il mantello che ha coperto la vera spiritualità SEMPRE PRESENTE (nel tempo apparente!).
Sotto la superficie visibile scorre una vitalità ispiratrice che ci guida.
Le ferite vanno pulite per poter guarire. ( le ferite poi si riveleranno apparenti e quindi false, nascondendo l’unica realtà sempre presente.n.d.tr.)