Quanti avranno capito il vero significato del film “Matrix”?
Molti, la maggioranza forse, vi avranno visto una fantasia scherzosa, non ordinaria, un’utopia avvolgente per attirare spettatori di ogni genere. Chissà che alla fine qualcosa abbia fatto scattare se non una molla, almeno un barlume di comprensione anche se subito dimenticato. Il film ebbe un immenso successo, quindi è da sperare che inconsapevolmente qualcosa si sia mosso, anche perché da tempo annunciano un‘era di cambiamento e di evoluzione sulla terra. Questo dovrebbe avverarsi a partire dal nuovo anno cinese appena iniziato: il “serpente di legno”. Sembrano nomi assurdi per un occidentale, ma vi è invece una formula di energie che si verificano puntualmente: serpente – saggezza – prudenza, legno – energia del sistema epatico (volontà e collera) e molto altro.
Quante volte da ragazza (e chissà quanti come me) vedevo il mondo come un’ immensa giostra colorata a colori a volte chiari a volte oscuri, ma soprattutto vi era la certezza che era l’espressione di un Dio UNICO, dato che – non conoscevo il termine di “coscienza universale”: non poteva esserci quindi una vera separazione, ma solo apparente.
In seguito poi, continuando la mia ricerca, scoprii che in realtà il film della vita, mostrava la realtà che si nascondeva sotto le spoglie di infinite forme. Scoprii poi nel vissuto, che anche terra, sole, pianeti e stelle erano fatti, dopo una profonda investigazione, di atomi…vuoti. Per molti questo era inammissibile, terrificante: “VUOTO”? Che paura!
Questo significava rimanere intrappolati in un “concetto” senza verificare quello che davvero significava, ossia un Tutto senza dimensione che ci faceva partecipare e non annientare: significava solo “vuoto di …concetti”! Rimaneva tuttavia la certezza di avere un corpo, una mente e una coscienza. Dopo varie ricerche in vari campi, sia scientifici che spirituali, anche questi sparivano come concetti: apparivano certo, ma se scandagliati a dovere, si dissolvevano. Anche il testimone del senso di essere si rivelava un’entità inventata – che però portava alla comprensione effettiva del gioco di “ombre” di cui eravamo vittime. Etichette, etichette, quindi non reali anche se il nostro sistema cognitivo poteva definirli solidi e reali, dopo serie investigazioni era giusto il contrario.
Spariva anche il concetto ecclesiastico del libero arbitrio. Dava all’illusoria persona la separazione-apparente- che le faceva nascere la paura. Siamo invece un tutto unico con solo apparenti divisioni. Gli elementi sono gli stessi per tutti, ma appariamo come “persone”, quando in realtà siamo solo fatti di atomi vuoti… allora che paura può darci il termine di VUOTO? è solo un “vuoto di… concetti”! Questo significa credere nella falsa separazione che ci provoca questo trauma.
Nel film Matrix, nonostante tutti i lunghi combattimenti tra personaggi del regno irreale – la Matrix che ci tiene avvinti nel suo seno – e quello reale invece che cerca invece di innalzare il livello di coscienza, vi sono frasi di autentica saggezza proferite qua e là dai personaggi principali.
Ad esempio in un breve dialogo di cui cito alcune frasi, tra “Morfeo” il maestro e “Neo” l’ignaro –
Morfeo: – La Matrix è una struttura mutevole di programmi che cambiano e vi si può mostrare quel che si vuole.
Neo: – Siamo allora in un programma informatico?
M:- Tutto è una proiezione mentale di un “io” digitale, allora nulla di tutto questo è reale (toccando una sedia). Che cos’è il “reale”, come lo definiremmo? Se vuoi parlare di quanto puoi toccare, gustare, vedere, sentire, allora il “reale” sono segnali elettrici interpretati dal sistema neuronale – ecco il mondo che conosci, una particella della simulazione interattiva che chiamiamo la Matrix. (matrice)
Tu provieni da un mondo immaginario, Neo, ma ora ti dò Il benvenuto nel… “Deserto del Reale”. Noi possediamo solo un’informazione frammentaria, ma abbiamo la certezza che in un momento -apparentemente lungo – ci hanno dato dei nomi propri (X o Y) per entrare così nella meraviglia della I.A.(Intelligenza – doppiamente! – Artificiale).
La coscienza unica, si è dispersa nella generazione di macchine, ma si ignora chi o che cosa ha iniziato tutto questo. L’umanità ha oscurato il cielo.
Tutto quello che si può oggettivare – conoscere è “dualità” quindi falso, ma la mente è abituata a questo e non sopporta questa visione. Siamo Coscienza pura, ma se vogliamo oggettivarla, conoscerla, ne togliamo la realtà. –
Ecco il nucleo non solo del film, ma di quello che sta venendo alla luce soprattutto in questa era in cui da tante parti si sente che i tendaggi oscuranti, non solo mondani, ma (falsamente) religiosi, stanno per essere bruciati dalla Luce della Realtà che cerca di manifestarsi. Il mondo affossato nel consumismo, dovuto al bisogno di contrastare la paura – per il senso di divisione inculcato dalla nascita e mantenuto dalle dottrine di ogni genere, non sopporta ancora di smantellare la cappa oscurante delle abitudini inveterate: credersi, identificarsi con un corpo separato da altri corpi, che sentendosi in pericolo costante (anche inconscio), cercano di proteggersi e si dividono ancora di più.
Non si tratta di entrare in congregazioni spirituali, né di atteggiarsi a una vita esemplare, ma solo di cancellare le false divisioni mentali di ogni genere e vivere “quello” che siamo sempre stati veramente: coscienza senza limiti anche nell’apparenza di corpi e mondi – che in realtà sono solo nostre proiezioni di un sistema neuronale e non effettivamente esterni – come ci hanno fatto credere.
– Il mondo è nei nostri occhi – diceva un poeta. (anche se ci appare ‘fuori’).
Abituarsi a vedere che la situazione o la persona che ci fa del male è solo la “nostra ombra” non vista e lo stesso dicasi per il lato positivo – lati che alla fine si annullano in ciò che È SEMPRE.
Nessun bisogno di imitare un s. Francesco o s. Teresa o un saggio indiano realizzato, sono solo specchi che ci incitano a vedere in noi la Realtà unica che soggiace a corpi mutevoli e passeggeri.
La prima cosa è di vedere con certezza, non intellettualmente, che NON siamo il corpo, ma lo osserviamo e che non siamo né l’ego né la coscienza personale, di cui siamo solo testimoni neutrali. Poi anche il testimone potrà svanire nel mare di concetti gettati nell’oceano illimitato del …Reale. Non si potrà nemmeno parlare di… beatitudine, anche se ne è uno degli effetti ’fisico-psichici: è assolutamente inconcepibile. L’occhio non può vedere sé stesso, ha bisogno di uno specchio!
Più la mente si svuota del falso – perché accertato – meno si sentirà coinvolta nel viaggio passeggero a cui è sottoposta.
Pur continuando la vita apparente quotidiana, si vivrà con più leggerezza se le false identificazioni spariranno.
Mi risuonano ancora le parole – pronunciate alla fine del film Matrix, da Trinity a Neo… appena ucciso:- SVEGLIATI! – Ecco che la Maya imperante della Matrix umana non ha più potere divisorio, la dualità (diabolus-mente) si annulla nella Sempre presente unità della coscienza. Ogni tanto – da varie parti – anche nei mass media, vi sono trasmissioni che vi accennano. Lentamente la realtà sta affiorando, non lasciamoci distrarre da atrocità e benevolenze, si tratta solo di svegliarci!… dal sogno dell’attuale esistenza, come dal sogno notturno. Solo apparenze di realtà tangibili – che una volta indagate seriamente – si rivelano palloni multicolori… di atomi vuoti. Ecco che riacquistiamo la nostra leggerezza di una Coscienza invisibile poiché non-oggettivabile dalla mente divisoria, ma che sempre siamo. Questo nonostante che la mente ci “martelli” sopra – come un tamburo persistente – la sua realtà (inesistente).
Un diamante nascosto sotto polvere e fango, ora risplenderà sempre di mille colori.