Tutto il vissuto è solo un gioco di energie… che ruotano come il ‘serpente uroburo’ del senza inizio e senza fine.
Quando esci dal sogno notturno, avventuroso e apparentemente lungo, durante il quale avevi creduto fermamente a quel mondo, ti rendi conto poi che NON è mai stato ‘vero’.
Ma se nel sogno uno ti dicesse che ‘stai sognando’!! -diresti che è pazzo… Poi al mattino suona la ‘sveglia’ e ti ritrovi in un’altra vicenda con ripetizioni varie e il senso che tutto si dilunghi in tante ‘ore e minuti’ e allora sei convinto che sia assolutamente reale… ma proprio come quando eri nel sogno notturno in cui ‘vivevi’ avventure e storie a cui attribuivi consistenza e verità.
Ma…- lo spazio – (la distanza tra oggetti, strutture o paesi) si rivela relativo: senza ‘oggetti’ lo spazio è irreperibile. Puoi immaginarlo se osservi un cielo stellato, ma è ancora un’idea.
Il – tempo – è una misura che si è creata a seconda del movimento di astri nello… spazio, ma si può solo constatare qui e ora, che si parli di milioni di anni fa o dell’indomani mattina.
Se parlo di eventi di mille anni fa, ne parlo ora, o anche se parlo di quanto avverrà in futuro (anche se immaginato). Tutta la storia si srotola da un punto immaginario di ‘origine’ che non è mai esistito.
Da una specie di ologramma in cui tutto è già definito, leggo la ‘vita’ di un individuo, verificando le energie presenti dell’attimo di ‘nascita’, srotolandola come da un gomitolo di lana, in cui tutto è già condensato. Si tratta di poterlo ‘vivere’, poiché nell’’attimo‘ è impossibile. Come un DVD o un USB in cui tutto è contenuto e poi si snoda quando lo faccio apparire e scorrere su uno schermo. La mente concettualizzando gli eventi, gli dà vita nello spazio-tempo apparente.
Che cosa determina questa ‘testimonianza’?
Nisargadatta Maharaj:- Quando dici:- Io sono il testimone – c’è sempre identificazione col corpo e con la mente e la presenza diventa presenza a sè stessi. La presenza a sé stessi è il testimone. Quando non c’è più presenza, non c’è più testimone.
Finché ti identifichi col corpo e con le idee della mente, sei un testimone, ma quando questa identificazione scompare, tu SEI la manifestazione intera (automaticamente).-
-Si sperimenta una sensazione di beatitudine serena che si è liberata dalle catene dello ’stato’ di beatitudine. Perché? Senza rendersene conto, questa sensazione di libertà viene impacchettata e imprigionata… ed ecco l’inizio della sofferenza. La ‘beatitudine’ si lascia pietrificare in uno ‘stato’ di beatitudine e subito l’io-sono viene intrappolato verso cent’anni di dolore. –
Anche questa beatitudine poi è transitoria, ma trascenderla significa raggiungere l’Assoluto, dove non esiste più né essere né beatitudine- che è un concetto che fa parte dell’illusione o di maya.
Tutto questo rimette in discussione ogni concetto di reincarnazione che è quello che ‘credi’ finché sei identificato con una ‘persona’ e un IO che la mantiene ‘reale’. È come voler tirare il nastro di un film, sperando che si allunghi, finché ci si rende conto che è di plastica… quindi falso.
Se NON pensi… ESISTI?
Allora chi o che cosa si reincarna? (nell’apparente spazio-tempo senza origine) Un altro ‘Truman show’!
E’ un film noto, che mostra che viviamo una vita di ‘dormienti’, finché finalmente ci risvegliamo dal sonno della vita
‘imparata’ e abitudinaria.