di Isabella di Soragna
pagine tratte dal libro Perfect brilliant stillness (Perfetta brillante quiete) di David Carse
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“Chiunque scopra il vero significato di queste frasi non morirà mai: che il cercatore non smetta mai finché ha trovato. E quando troverà sarà assai turbato. E quando sarà turbato sarà stupito e regnerà sul Tutto”.
Gesù di Nazareth (Vangelo di Tommaso)
E’ spaventosamente difficile descrivere o spiegare questa non-cosa, che dopo tutto merita il nome di ineffabile. In fondo si può dire che c’è la visione o non c’è, il velo è caduto o non lo è. Il fatto di essere solo un mistico, uno yoghi o uno sciamano non significa quindi molto: altri ruoli di sogno per altri attori di sogno. Finché c’è qui qualcuno che capisce, non c’è comprensione. Finché c’è qualcuno qui che deve svegliarsi, non c’è risveglio. Il messaggio dei sutra e degli sciamani è lo stesso: chi veramente comprende, è colui che muore prima di morire, che non lascia tracce, che non segue un sentiero, perché sa che in quanto persona, in quanto a entità egli non esiste. Ma chi può farlo, quale sé può cessare di esistere? Nessuno, come direbbe Wei Wu Wei, perché non c’è nessuno: può solo succedere. Allora non c’è nessuno che sa, ma solo il sapere e tutto questo mondo è come in un sogno o in una visione; solo Splendore al di là della luce, Amore al di là dell’amore, chiarezza e bellezza che irradia attraverso queste forme trasparenti e qui, assolutamente nessuno.
Dopo la giungla, vi è una qualità intensamente strana e bella nell’esperienza della vita. In un certo senso posso solo descrivere tutto, ogni esperienza, come se possedesse una certa vacuità. Questo significa che tutto quello che un tempo aveva importanza vitale ora è visto come irreale, vuoto, non importante, un’illusione. Una volta visto che ciò che è oltre la brillantezza di Sat Chit Ananda (Essere Coscienza Beatitudine) è tutto quello che c’è, il sogno continua come una sorta di ombra. Pure, allo stesso momento in cui tutto quanto appare nel sogno è sperimentato come vuoto, tuttavia è visto come ancora più profondamente bello e perfetto di quanto uno avesse immaginato, precisamente perché si rivela solo come Sat Chit Ananda, tutto quello che è. Tutto quello che non ha importanza, che è vuota illusione, è allo stesso tempo ciò che è oltre lo splendore, la perfetta bellezza. Vi è in qualche modo un equilibrio; questi aspetti apparentemente opposti non… continua la lettura su riflessioni.it