di Isabella di Soragna
Che cosa spinge l’uomo a cercare la ragione della propria esistenza? La sofferenza? Credo che questa esigenza venga dopo. In realtà la richiesta si fa strada non appena il bambino comincia a parlare e a distinguersi verbalmente da quanto lo circonda. La distinzione crea una frattura che a sua volta genera conflitti ed antagonismi: invano si cerca di colmarla in mille modi. Il filosofo Ludwig Wittgenstein e Jacques Derrida lo confermarono poi, dimostrando quanto il linguaggio sia il creatore dell’universo in un certo modo, ma anche fonte di confusione. Ci ricorda infatti la ben nota torre di Babele! In sintesi sono i primi “perché” del bambino a dimostrare la nascita del “Chi sono?” e del “Perché sono qui?”, mentre prima di aver imparato a separarsi nello spazio-tempo e a “conoscere” il nome di oggetti e persone, vive immerso semplicemente in se stesso.
Le religioni, le mitologie assunsero ben presto il ruolo di maestri e protettori dopo che il bambino aveva dimenticato la sua vera identità. Avendo perso l’unità senza secondo, egli cercava un ponte che rimarginasse la frattura.
Le fedi orientali si rivolgevano ai grandi opposti, il Bene ed il Male, considerandoli entrambi divinità da onorare o da placare, come nelle tradizioni più antiche sumere, egizie e greche ed in questo creavano un’accettazione dei contrari. In India Brama crea e Shiva distrugge, Kali, la sua sposa terrificante è adorata quanto Parvati la dolce madre. Qui la scissione ed il conflitto tra buona e cattiva madre (di cui dovette occuparsi la psicanalisi), tra la Madonna e la strega, è pressoché inesistente. Questa ricerca di unione dei contrari si era sempre verificata nei riti delle antiche civiltà pagane, ancor’oggi esistenti sulla terra.
Nel mondo moderno occidentale – non parlo di quanti, felici di pascolare nelle praterie del mondo sensoriale, di correre dietro alle gioie e disperarsi delle miserie, ma di quelli che vogliono trovare una via d’uscita alle loro pene e conflitti interni ed esterni – con l’avvento della psicanalisi all’inizio del secolo, che in qualche modo sostituì la confessione settimanale nel mondo cattolico, si cercò di trovare conforto e gratificazione per… continua la lettura su riflessioni.it