di Isabella di Soragna
Le ansie, le preoccupazioni, le angosce, i desideri e le soddisfazioni, se indaghiamo seriamente, si rivelano essere pacchi di pensieri effimeri e ripetitivi che formano il castello di carte chiamato “io”.
Se conducendo più lontano l’investigazione, il pensatore, l’io, si rivela inesistente, i pensieri, anche se sembrano forti e persistenti, si sciolgono nella presenza eternamente chiara e trasparente in cui avvengono. Come pesci nuotano nell’acquario della presenza, vanno e vengono senza ragione alcuna. Se sembrano persistere, ossessionare talvolta, occorre verificarne ancora la transitorietà e l’impostura. La verifica attenta annulla l’identificazione ad essi ed al personaggio che continuamente creano come un arlecchino vestito di scampoli multicolori ed il suo teatro tragicomico.