Passando da un mercato di paese, pieno di gente indaffarata e chiacchierona, di commercianti che strillavano la bontà dei loro prodotti o ammiccavano con insegne buffe la necessità di comprare da loro, tutt’a un tratto mi venne in mente un poemetto… ‘‘A magic show’’ di Nazir, poeta sufi.
Uno spettacolo magico
Che meraviglioso mercato è questo mondo,
ma che strani merci offre!
Qui si arrostisce il grano per il pane,
piatti ricchi e saporiti si ammucchiano in abbondanza.
Ma se guardo meglio con gli occhi del discernimento,
non vedo né mercato, né banchetti, né fuoco;
vedo solo onde e spruzzi,
ascolto solo mormorii ed echi:
il mondo è solo uno spettacolo magico
che non guarderò più.
Alcuni ridono e comprano oggetti,
altri si battono per vedere lo spettacolo!
Alcuni han vestiti sfarzosi, altri son coperti di stracci,
alcuni si chiaman padri e figli, altri nipoti e fratelli;
Ma se guardo meglio con gli occhi del discernimento,
non vedo né oggetti, né vesti, né gente,
vedo solo onde e spruzzi,
ascolto solo mormorii ed echi:
il mondo è solo uno spettacolo magico
che non guarderò più.
Ecco dottori e astrologhi,
dotti preti e ciarlatani;
alcuni saggi ed esperti, altri pazzi o in estasi.
Alcuni si affidano a talismani e indovini
Altri ripetono formule.
Ma se guardo meglio con gli occhi del discernimento,
non vedo né mercato, né astrologhi o talismani;
vedo solo onde e spruzzi,
ascolto solo mormorii ed echi:
il mondo è solo uno spettacolo magico
che non guarderò più.
Alcuni han copricapi vistosi di seta,
altri girano quasi nudi.
Altri ancora portano scialli ricamati,
alcuni stoffe tessute in casa.
Ognuno mostra il suo gusto per mostrarsi al di sopra degli altri.
Ma se guardo meglio con gli occhi del discernimento,
non vedo né copricapi vistosi né scialli ricamati
vedo solo onde e spruzzi,
ascolto solo mormorii ed echi:
il mondo è solo uno spettacolo magico
che non guarderò più.
Che colore ammirerò, che forma loderò?
Il mercato dura solo un pomeriggio,
ma molti lo godono molto.
Non posso descrivere né spiegare
Questa visione che ho.
Meglio rimanere silenti
Indifferenti e neutrali.
Ma se guardo meglio con gli occhi del discernimento,
non vedo né forma né colore,
né mercato o mercanzia.
Vedo solo onde e spruzzi,
ascolto solo mormorii ed echi:
il mondo è solo uno spettacolo magico
che non guarderò più.
O amico rinuncia all’ambizione
e questo vagare da luogo a luogo!
Ricorda,
ogni giorno la morte ruba merce ai mercanti.
I tuoi pacchi e i tuoi cammelli,
i servitori e i loro bagagli,
tutto dev’essere lasciato
quando il viaggiatore piegherà le sue tende e partirà.
Oggi sei un ricco mercante
e commerci con tanto profitto:
qualcuno ancor più grande ti rimpiazzerà.
I frutti sugosi, le spezie, le noci,
l’uva, lo zafferano e i chiodi di garofano-
tutto dovrà essere lasciato
quando il viaggiatore piegherà le sue tende e partirà.
Mentre fai commercio, ricorda questo:
né moglie né figlio,
né amico o nipote ti piangeranno a lungo.
Perché ingombrarti di un peso così grande?
Tutto dovrà esser lasciato
quando il viaggiatore piegherà le sue tende e partirà.
In verità quel che possiedi non è tuo.
Quando il corpo giace inerte,
i ricchi ornamenti e le coppe ingioiellate
non ti ridaranno la vita.
Non fidarti del tuo scudo per protezione,
non vantarti della tua spada;
quando la Morte colpisce, non avrai il tempo
nemmeno di cogliere una foglia da un albero;
tutto dovrà essere lasciato
quando il viandante piegherà la sua tenda
e partirà per il luogo sconosciuto.
Nazir nacque ad Agra nel 1740, scrisse versi fin da giovane, e mai per assecondare un nobile. Era un sufi. Morì a 80 anni e fu sepolto in un povero cimitero.