di Isabella di Soragna
La Realizzazione c’è sempre, è INDIVISIBILE, dunque INCONOSCIBILE. Per “conoscerla” si separa il soggetto che conosce da quello conosciuto.
Non ci sono “realizzati”, perché non esistono più “persone”, ma la Realizzazione si manifesta totalmente sempre: in apparenza – sembra – solo per pochi che la vivono consapevolmente senza l’illusione della molteplicità. Quindi il “realizzato” è un concetto illusorio come il “concetto’’ di Assoluto. Siamo ‘’Quello’’, inconsciamente o meno, ma non ci sono “realizzati”, lo si dice solo per poterlo comunicare. E se c’è comunicazione attraverso i concetti c’è logicamente divisione, misura, falsità.