(O parziale inizialmente?)
(traduzione tratta da Wayne Liquorman 2004)
Vi è una nozione prevalente che ci possa essere Risveglio o Realizzazione che va e viene e infine si stabilizza dopo qualche tempo.
(Nisargadatta dice che vi sono fasi possibili, non è uguale per tutti, ma la vera realizzazione è folgorante e stabile)
Non credo che ci sia qualcosa che sia una ‘’realizzazione parziale’’. Riconosco che vi sia una ricerca. Riconosco che ci sia una comprensione intellettuale e un’esperienza spirituale, entrambe progressive e cumulative. E riconosco che vi sia la comprensione finale che è subitanea, irrevocabile e dopo la quale non c’è possibilità di procedere oltre, come il fatto che non si può essere ‘’ancora più morti’’. Puoi solo essere morto, ma non morto e… più ancora. Una volta morto non c’è questione di stabilirsi nella tua condizione mortale. La realizzazione o la comprensione finale è esattamente come quello.
Nella mia definizione di questa comprensione finale, la graduale illuminazione o un’evoluzione illuminante, non è possibile. Ciò a cui ci si riferisce, è questo processo rivelatore di ricerca, in cui hai intuizioni spirituali. A quel punto ci sono spesso vere esperienze spirituali nelle quali hai la certezza dell’unità totale delle cose. Spesso queste si attenuano e poi spesso ritornano. Ecco ciò che chiamo il processo della ’’ricerca spirituale’’. Questo processo è stato spesso definito come risveglio o illuminazione. Di fatto tutto il movimento moderno dei satsang è basato su questo modello di esperienze spirituali dette illuminazione.
Allora, dopo che quest’esperienza spirituale sia stata ufficialmente dichiarata ‘’illuminazione’’ da qualcuno che ha avuto una simile esperienza e… dichiarata ‘’illuminazione’’ da qualcun altro… che una volta ‘’volò… al di sopra di Lucknow’’ (sede di Papaji), sarai quindi spinto fortemente ad insegnare ad altri questo, dichiarandolo effettivamente il traguardo del risveglio e dell’illuminazione.
Il fascino di questo modello è che il traguardo di praticamente ogni ricercatore, è di guadagnarsi quest’illuminazione! Quindi se dici loro che l’hanno vinta, tutti sono contenti perché hanno vinto ciò che volevano e felici col maestro che glielo ha concesso! Se sono onesti e dicono:- Bene, quest’illuminazione, quest’esperienza che era così profonda e importante ora sembra affievolirsi e anche svanire..- Ma il maestro risponde:- Non è proprio sparita, ti stai assestando in essa. Stai solo imparando quello che è il tuo nuovo ’’corpo spirituale’’, il tuo fisico sta imparando come accettarlo.- o una spiegazione simile, spesso accompagnata da una citazione di qualche saggio, morto da abbastanza tempo per non essere messo in dubbio. Implicita alla nozione che l’illuminazione è progressiva, è che essa è uno “stato… sperimentabile’’! L’intento di questo insegnamento è che non è uno stato sperimentabile, che – sappiamo – è naturalmente transitorio! Se sperimenti qualcosa, cambierà. La stessa base della dualità è il cambiamento, fa parte integrante dell’esperienza. Quello che chiamiamo ‘’vita’’ è movimento e cambiamento costante, senza questo movimento, quando si localizza in un organismo, quello stato lo chiamiamo… morte. Allora nei termini di esperienza di vita, gli stati di questa, si alternano sempre, ma questo non è quanto dichiarano nell’insegnamento dell’illuminazione. Ecco perché saggi come Nisargadatta Maharaj parlava dal punto di vista della Totalità e faceva dichiarazioni tipo:- Sono sveglio, anche se… dormo. Vivrò anche dopo… morto!- Frasi che spingono al non condizionato. Portano alla sorgente e alla sostanza di ogni cosa – quello che ‘’siamo veramente’’-
NON è un’esperienza eccetto nell’apparire esterno. È sperimentabile solo quanto possiamo toccare, vedere e sapere e… vivere, ma l’illuminazione o Realizzazione è OLTRE quel tipo di conoscenza, poiché è aldilà del limite della conoscenza sperimentabile.
Con amore
Wayne Liquorman